L'industria fotovoltaica nazionale si è incontrata il 5 dicembre durante l'Assemblea annuale di
ANIE/GIFI nella sede di Milano.
Gli imprenditori, alla luce dell'attuale crisi del settore, hanno espresso la necessità di attuare misure normative sia per il breve che per il medio periodo allo scopo
di dare continuità al mercato ed evitare la perdita di ulteriori posti di lavoro e quindi di competitività a livello internazionale. Sono infatti
oltre 6.000 i posti di lavoro persi nell'ultimo anno e numerose le aziende costrette a chiudere o trasferire all'estero le proprie attività.
Tale situazione è la conseguenza di una serie di misure legilsative e normative -
5 Conto Energia e CEI 0-21 - approvate nel giro di poche settimane che non hanno recepito le istanze dell'industria e che hanno affossato in maniera consistente un settore che ha dimostrato, in un periodo di crisi finanziaria, una dinamicità unica generando benefici enormi per il Sistema Paese.
"Stiamo vivendo il periodo peggiore della storia del fotovoltaico italiano - dichiara
Valerio Natalizia Presidente di ANIE/GIFI, la voce fotovoltaica di Confindustria - ed una situazione al limite dal paradosso. Il fotovoltaico contribuisce a soddisfare oltre il 7% della produzione elettrica nazionale ed allo stesso tempo abbiamo un comparto industriale che rischia di scomparire a causa di provvedimenti privi di lungimiranza che hanno ulteriormente inasprito la burocrazia e disinibito quei processi virtuosi che permettevano alle aziende di pianificare investimenti sul territorio."
"Nonostante tutto -
continua Natalizia - le aziende associate hanno mostrato di avere la forza di reagire e l'assemblea è stata l'occasione perfetta per condividere idee e proposte facilmente implementabili a supporto del settore. Proposte che contemplano la riduzione della burocrazia e degli oneri per l'accesso al sistema elettrico e di esercizio degli impianti fotovoltaici ed una estensione dell’attuale meccanismo di Scambio sul Posto. Questi provvedimenti non avrebbero nessun impatto sulla bolletta elettrica e sarebbero a COSTO ZERO* sia per le casse dello Stato sia per i cittadini e contribuerebbero ad abbassare i costi degli impianti per accompagnare la tecnologia alla piena competitività."
"Auspichiamo -
conclude Natalizia - che, almeno questa volta, i nostri interlocutori Istituzionali mostrino apertura e disponibilità ad ascoltare le istanze di un settore che fino al 2011 ha dato lavoro e prosperità ad oltre 100.000 persone."
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