Edison, l’azienda che per prima diede la luce elettrica al
Teatro alla Scala nel 1882-1883, “illumina” la Prima del 7 dicembre con
l’energia rinnovabile delle sue centrali storiche sull’Adda.
Proprio le
centrali idroelettriche sull’Adda permisero a Milano di lenire la crisi industriale di fine ‘800 favorendo lo sviluppo e l’innovazione. In un periodo di recessione e di drastica riduzione della domanda, quale era l’ultimo decennio del XIX secolo, Edison decise di sostenere importanti investimenti per dotare il capoluogo lombardo della sua prima rete di illuminazione e di trasporto elettrico.
Nel 1896 l’assessore ai Lavori Pubblici di Milano,
Cesare Saldini, informava che l’elettrificazione delle tramvie della città “avrebbe potuto essere il germe di un’opera grandiosa che la Società Edison sta maturando, quella del trasporto a Milano di una grande quantità di energia elettrica, da servire non solo alle tramvie e alla illuminazione, ma anche alle industrie”.
L’inaugurazione della centrale idroelettrica Bertini sul fiume Adda (a quel tempo la seconda più grande al mondo) è successiva, ma la portata innovativa di questo impianto, e del gruppo che le sorgerà accanto nei venti anni successivi, è altrettanto significativa perché per la prima volta nella storia fu utilizzato un sistema di trasmissione che permetteva di sfruttare
10 MW di energia ad altissima tensione in un luogo diverso da quello di produzione.
Edison dotò Milano di una rete elettrica all’avanguardia: accanto alla Bertini sorsero in pochi anni gli impianti Esterle (1914) e Semenza (1920) che diedero vita a
un gruppo idroelettrico da 42 MW di potenza, tuttora produttivo e in piena efficienza. Le richieste di energia di Milano, con le sue abitazioni e le sue industrie, erano aumentate ed Edison diede alla città tutta l’energia necessaria per il suo sviluppo.
L’energia pulita di queste centrali azzererà anche quest’anno le emissioni del Teatro alla Scala in occasione della
Prima del Lohengrin. I consumi elettrici della rappresentazione – circa 120.000 kWh, di cui 6.000 kwh per la serata e 114.000 kwh per le prove (pari al consumo medio annuo di 40 famiglie) - verranno compensati da certificati RECS che ne comprovano la provenienza da
fonti rinnovabili. In questo modo verrà evitata l’emissione di
64 tonnellate di anidride carbonica.
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