Come noto, il
5° Conto energia varato a Luglio 2012 introduce l’obbligo per i produttori di moduli fotovoltaici di essere iscritti ad un
Consorzio di riciclo che soddisfi una serie di requisiti necessari per lo smaltimento dei moduli stessi. Ad oggi i requisiti necessari non sono stati ancora pubblicati. Molti soggetti responsabili (ovvero proprietari dell’impianto fotovoltaico) ricevano comunicazioni dal
GSE con la quale la tariffa incentivante è approvata ma condizionata all’inoltro del certificato di adesione ad un
Consorzio conforme ai requisiti che non sono ancora stati resi noti.
Risultato: i proprietari dell’impianto reagiscono contro chi gli ha venduto l’impianto; gli operatori ed il mercato FV continuano a perdere di credibilità.
“Come se l’inasprimento della burocrazia con il registro per tutti gli impianti sopra i 12 kWp non fosse stata sufficiente –
dichiara Valerio Natalizia, Presidente di ANIE/GIFI, la voce fotovoltaica di Confindustria – si è creata un’ulteriore paradossale barriera allo sviluppo del mercato fotovoltaico. Come operatori del settore ci impegnamo costantemente a fornire un servizio professionale e affidabile ai nostri clienti. Purtroppo il nostro lavoro è ostacolato e reso aberrante dalle infinite complicazioni create dalla burocrazia. È grazie soprattutto alla burocrazia che molte aziende stanno fallendo, portano all’estero le loro competenze licenziando personale sul territorio nazionale”.
ANIE/GIFI ha condotto molte riunioni con le proprie aziende associate sull’argomento. Da tali riunioni si sono concretizzate una serie di
richieste già inoltrate alle Istituzioni competenti.
Le proposte sono:
- Obbligo per i produttori di adesione a Consorzi/Sistemi per lo smaltimento dei moduli a fine vita a decorrere da almeno 30 giorni dopo la data di pubblicazione della lista degli stessi sul sito GSE, senza alcuna retroattività;
- Identificazione in maniera inequivocabile ed esemplificativa del “produttore” dei moduli fotovoltaici;
- Definizione delle operazioni che devono essere effettuate ai fini di un corretto smaltimento e riciclo;
- Sospensione della creazione di un database per la tracciabilità del prodotto poiché comporta particolari difficoltà gestionali e aumenti di costo;
- Redazione di un fac-simile di lettera che i Consorzi devono rilasciare ai propri consorziati affinché il soggetto responsabile non incorra nel rischio di rigetto della tariffa incentivante.
“Ancora una volta –
conclude Natalizia – ci siamo rivolti alle Istituzioni in maniera propositiva e costruttiva cercando il dialogo allo scopo di dare continuità al mercato fotovoltaico, certezze agli operatori ma anche ai clienti finali. I cittadini italiani si sono impegnati ad investire oltre 6 miliardi di euro all’anno per lo sviluppo del fotovoltaico. Abbiamo il dovere di definire un percorso virtuoso che porti a compimento il progetto di decarbonizzare la produzione energetica nazionale attraverso regole chiare e certe”.
Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato con le notizie di
ImpresaGreen.it iscriviti alla nostra
Newsletter gratuita.
Notizie che potrebbero interessarti:
Agrivoltaico in Friuli, partito un "Laboratorio...
Energia: 5,5 milioni di euro da UE a MEDENER...
NHOA Energy per Red Eléctrica de España: due...
Octopus Energy supera i 2 miliardi di dollari...
Mercato elettrico: quasi raddoppiate in un anno...
Iberdrola e Acciaierie Venete siglano un...