General Motors e ABB hanno illustrato la fase successiva del riutilizzo delle battere ovvero l’assemblaggio di cinque batterie di una Chevrolet Volt in un’unità modulare in grado di fornire due ore di energia elettrica necessaria per tre-cinque case medie americane.
L’erogazione di energia continua e il sistema di bilanciamento della rete elettrica è stato dimostrato durante l’evento
Electrification Experience di GM.
L’unità prototipo ha erogato 25 kW di potenza e 50 kWh di energia per alimentare tutte le luci di supporto e le apparecchiature audio visive in una struttura “off-grid” usata ad hoc per l’occasione.
“Lo sviluppo delle batterie GM copre tutto l’intero ciclo di vita delle stesse, compreso il secondo utilizzo” ha dichiarato
Pablo Valencia, senior manager di GM per la gestione dell’intero ciclo di utilizzo delle batterie.”In molti casi quando una batteria per veicoli elettrici ha concluso il suo ciclo di vita solo il 30 per cento o poco meno della sua capacità è stata usata. Rimane quindi un’importante carica residua che può essere utilizzata in altre applicazioni come quella di energizzare una struttura prima che la batteria venga riciclata”.
L’anno scorso GM e ABB hanno dimostrato come la batteria di una
Chevrolet Volt poteva essere usata per raccogliere energia e immetterla nuovamente in rete distribuendo in questo modo energia supplementare a uso domestico e industriale.
Durante la dimostrazione il sistema di stoccaggio di energia è stato eseguito in ’”alimentazione remota di back-up” dove il 100 per cento dell’energia per la funzione proveniva da
batterie Volt a mezzo di un sistema inverter ABB per l’immagazzinamento di energia.
Una simile applicazione in futuro potrebbe essere usata per energizzare un gruppo di case o piccoli edifici commerciali
durante un black-out, per rendere possibile lo stoccaggio di energia durante periodi di basso utilizzo per impiegarla in periodi di picco della domanda o per aiutare a risolvere i gap nell’utilizzo del solare, l’eolico o di ogni altra energia derivante da fonti rinnovabili.
Queste funzioni, assieme alla regolazione di frequenza sui sistemi di distribuzione elettrica, in futuro potrebbero essere utilizzate dalle utility per ridurre i costi agli utenti e migliorare la qualità della fornitura. Queste applicazioni
sono chiamate di immagazzinamento di energia a uso di comunità per distinguerle dai progetti di immagazzinamento di energia destinati a sottostazioni.
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