EU ProSun ha annunciato di aver presentato alla Commissione Europea richiesta formale per aprire un’indagine volta a verificare la legalità delle sovvenzioni assegnate dal governo cinese ai produttori nazionali di
energia solare. La nuova richiesta fa seguito a quella da poco avviata per determinare l’utilizzo di pratiche tariffarie tendenti al ribasso poste in essere dagli stessi produttori.
Entrambe le azioni, ossia il sostegno del governo alle esportazioni e le pratiche di dumping, sono illegali secondo le regole del
WTO (World Trade Organization) e devono essere esaminate con urgenza da parte delle autorità europee.
Milan Nitzschke, Presidente di EU ProSun, dichiara:
"le sovvenzioni fornite dal governo cinese sono ottenibili solo dalle imprese nazionali, che, sulla base di piani quinquennali generali e specifici per il settore solare, hanno beneficiato di ingenti sussidi e interventi statali generando una produzione di 20 volte superiore al fabbisogno nazionale di energia e vicina al doppio della domanda globale. Ne consegue che oltre il 90% della produzione cinese è destinata all’esportazione. Ma un’irrazionale sovrapproduzione di questa portata non è neanche in grado di generare profitti. Le sovvenzioni governative hanno protetto i produttori cinesi dall’insolvenza e vengono assegnate alle aziende nel solare seppur non siano vantaggiose da un punto di vista economico. Nel frattempo, solo nel 2012, più di 20 importanti produttori europei di energia solare hanno dichiarato insolvenza". Le dichiarazioni di Milan Nitzschke trovano d’accordo anche
Alessandro Cremonesi, Presidente del Comitato IFI (Industrie Fotovoltaiche Italiane), associazione che raggruppa oltre l’80% dell’industria italiana produttrice di celle e moduli fotovoltaici, che sostiene Eu ProSun in Italia:
“Sono due i fattori che inquinano la competizione tra Cina ed Europa: da un lato la concorrenza sleale cinese ha trascinato il mercato a praticare prezzi sempre più bassi generando situazioni di insolvenza, problemi economici e occupazionali; dall’altro, le sovvenzioni stabilite dal piano quinquennale del governo cinese impediscono ai produttori cinesi di dichiarare bancarotta, ma le società europee non sono avvantaggiate da questo tipo di sostegno e vengono pertanto espulse dal mercato una dopo l’altra a causa dei prezzi irrisori praticati dalle società cinesi. E’ necessario pertanto ristabilire il valore reale del mercato e ci auguriamo che la Commissione Europea possa far luce su questa situazione ormai degenerata. Una volta raggiunto l’equilibrio, si potrà ragionare su una nuova regolamentazione degli scambi commerciali che segua pratiche comuni e condivise”.
Il governo degli
Stati Uniti ha determinato recentemente che almeno 12 categorie di sovvenzioni della Cina per i suoi produttori solari erano illegali e che gli esportatori cinesi hanno venduto sottocosto cellule solari negli Stati Uniti ai margini tra il 30% ed il 250%. Il Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti ha stimato che il governo cinese abbia procurato ai suoi produttori solari
più di 25 miliardi di euro in sovvenzioni, inclusi prestiti a basso interesse, terra gratis ed energia sovvenzionata.
"EU ProSun ha recentemente allertato la Commissione Europea sul fatto che le compagnie cinesi stanno esportando prodotti solari sottocosto in Europa con un margine di dumping compreso fra il 60% e l'80%. Ora stiamo chiedendo all'Unione europea di avviare anche un'indagine sulle sovvenzioni illegali assegnate dal governo cinese volte a insediare i mercati europei e mondiali", conclude
Nitzschke.
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