Il ministro dell'
Ambiente Corrado Clini, presenziando e intervenendo al convegno "
La sfida verde: come finanziarla", organizzato dall'ambasciata britannica a Roma, ha così dichiarato: "
Puntiamo a raggiungere il 30% di energia proveniente da fonti rinnovabili entro due anni. Adesso siamo al 27%".
Per Clini "tutte le imprese italiane che stanno operando nel framework della green economy stanno ottenendo risultati positivi e sono caratterizzate da molte esportazioni. Sono la parte sana dell'economia italiana e in parte stanno crescendo grazie agli aiuti delle politiche nazionali". Per quanto concerne gli incentivi alle energie rinnovabili, il ministro spiega come si tratti di "12 miliardi di Euro all'anno per 20 anni. Un settore che tra il 2009 e il 2011 ha creato oltre 120 mila nuovi posti di lavoro. All'interno dei provvedimenti per la crescita, il Consiglio dei Ministri esaminerà venerdì prossimo il Tax Credit, ossia il credito d'imposta agli investimenti nelle infrastrutture e nell'innovazione".
Clini ha aggiunto che "il nostro sistema fiscale è molto concentrato sulla tassazione del lavoro e poco sull'uso delle risorse. L'articolo 15 prevede la messa a punto di tasse e incentivi per l'ambiente. Si tratta di una delle riforme strutturali che mira a rendere il sistema fiscale funzionale alla crescita e non solo al pareggio di bilancio". Ermete Realacci, responsabile Green Economy del Pd, ha così affermato: "Positive le dichiarazioni del ministro dell'Ambiente Clini sull'introduzione del credito d'imposta per gli investimenti privati e pubblici che contribuiscono allo sviluppo dell'economia verde. Già oggi, come testimonia un'indagine di
Symbola e Unioncamere, un quarto delle imprese italiane ha investito in tecnologie e prodotti green, sono quelle che meglio competono sui mercati globali e che creano più occupazione. La Green Economy, infatti, è una chiave straordinaria per affrontare la crisi e le sfide che abbiamo davanti, mobilitando le energie migliori del Paese. Per rilanciare l'economia del Paese, senza lasciare nessuno indietro, bisogna investire con più forza su innovazione, ricerca e qualità, sulla green economy che si lega al made in Italy. Ci auguriamo che alle parole del ministro seguano i fatti perché troppe volte sono rimaste lettera morta".
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