L’ultimo studio CertiDeal rivela un Paese che punta sul second-hand per moda, arredo e (finalmente) tecnologia: una rivoluzione che parte proprio dal cellulare.
Redazione ImpresaGreen
Da scelta di nicchia a movimento mainstream, il ricondizionato non è più un compromesso, ma una soluzione intelligente e responsabile. A rivelarlo è l’ultimo studio di Certideal condotto da Ipsos, che ha coinvolto l'Italia da nord a sud, analizzando le abitudini di consumo di 1000 italiani - dalla Generazione Z ai Boomers - in materia di telefonia e prodotti di seconda mano.
Dopo abbigliamento, accessori e arredo, anche la tecnologia è diventata il fulcro di una rivoluzione positiva. Il ricondizionato, un tempo considerato solo un'alternativa economica, è ora una scelta consapevole per chi cerca qualità e rispetto per l’ambiente. Laure Cohen, CEO e cofondatrice di CertiDeal, commenta: "Quando abbiamo fondato l’azienda nel 2015, avevamo l’obiettivo di rendere la tecnologia sostenibile alla portata di tutti. Oggi, finalmente, vediamo che anche in Italia questa visione sta diventando realtà, come dimostrano i dati del nostro studio".
Il 92% degli intervistati conosce il concetto di dispositivo ricondizionato e ben il 60% ne ha già acquistato uno o sta pensando di farlo, confermando il ruolo centrale della telefonia in questa trasformazione.
La motivazione principale tra chi opta per un dispositivo ricondizionato sembra essere il risparmio (ben il 50%), ma un significativo 44% lo considera prima di tutto una scelta per contribuire allo sviluppo sostenibile. Un interessante 14% lo sceglie invece per accedere a un maggior numero di modelli di fascia alta, con un budget più limitato. “Stiamo assistendo a un cambiamento culturale – prosegue Salvatore Macrì, Growth Marketing Manager di CertiDeal - dove la qualità del prodotto non è più legata al prezzo elevato, ma alla garanzia di prestazioni ottimali. Con CertiDeal, le persone possono permettersi modelli premium a un costo inferiore, senza scendere a compromessi”.
La soddisfazione verso il ricondizionato è alta: l’83% degli italiani si dichiara molto o abbastanza soddisfatto della propria esperienza d’acquisto. Tuttavia, le differenze generazionali giocano ancora un ruolo importante. A guidare questa rivoluzione sono i giovani: nella fascia 18-24 anni, il 76% pensa di fare o ha già effettuato il primo acquisto. Il dato più sorprendente riguarda però gli over 55, tradizionalmente meno aperti all’innovazione: oggi, il 73% di loro considera i prodotti usati/ricondizionati una scelta affidabile e conveniente, e il 54% di loro ha già acquistato o pensa di acquistare in futuro degli smartphone ricondizionati.
Lo studio ha poi esplorato l’acquisto di prodotti usati e ricondizionati in altre categorie. Nel settore della moda, un bel 39% degli italiani ha già fatto l’acquisto di abbigliamento di seconda mano - una tendenza più marcata tra i giovani, dove il 45% degli utenti tra i 18 e i 34 anni sceglie il second-hand come alternativa al fast fashion. Nel design e arredamento, il 30% ha già acquistato mobili usati o restaurati, segno che l’interesse per un design etico e di qualità sta crescendo. Anche giocattoli e videogiochi (31%) e gli elettrodomestici (21%) stanno guadagnando popolarità.
E parlando di elettrodomestici ricondizionati, pare che al Nord siano il 22% gli italiani che hanno acquistato frigoriferi, lavatrici o altri dispositivi per la casa. Al Sud e nelle Isole invece, l'interesse si concentra fortemente sulla mobilità sostenibile: il 25% ha acquistato biciclette o monopattini ricondizionati, confermando una crescente attenzione verso soluzioni di trasporto eco-friendly.
Infine, se il 72% degli italiani vede nell'acquisto di prodotti usati o ricondizionati un modo efficace per risparmiare senza compromettere la qualità, il 45% desidera acquistare di più in questa direzione. Tuttavia, il 66% sarebbe più propenso a farlo se ci fossero incentivi fiscali, mentre il 47% nutre ancora qualche dubbio sulla qualità.
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