Tutte le attività faranno capo alla Divisione ENEA Sistemi nucleari per l’energia diretta da Mariano Tarantino, in collaborazione con i ricercatori Alberto Mengoni, Patrizio Console Camprini e Donato Castelluccio del Dipartimento Nucleare.
Redazione ImpresaGreen
In occasione dell’avvio della collaborazione tra ENEA e CERN di Ginevra sulle tecnologie nucleari innovative, il presidente Gilberto Dialuce e il direttore del Dipartimento Nucleare Alessandro Dodaro hanno incontrato a Ginevra la direttrice generale Fabiola Gianotti.
I due istituti lavoreranno insieme su attività di ricerca e sviluppo nei settori: fisica delle particelle elementari; rivelatori; sistemi avanzati di produzione di particelle; progettazione e validazione di sistemi nucleari innovativi come reattori veloci di quarta generazione, fusione termonucleare e produzione di radionuclidi per applicazioni medicali.
“L’accordo con ENEA nasce dal particolare interesse mostrato dal CERN per le tecnologie dei metalli liquidi pesanti disponibili presso il nostro Centro Ricerche del Brasimone (Bologna). E proprio in questo ambito avvieremo attività che prevedono, ad esempio, esperimenti ad alta energia come il Muon Collider (bersaglio per fasci di protoni per produzione di muoni) e il Future Circular Collider (bersaglio per fasci di fotoni), il progetto di un assorbitore a metallo liquido per la Beam Dump Facility (assorbitore di fasci di protoni del Super Proton Synchrotron) e test delle tecnologie nella facility HiRadMat”, dichiara il Presidente ENEA, Gilberto Dialuce.
ENEA e CERN collaboreranno, inoltre, agli esperimenti Compact Muon Solenoid (CMS) che fa parte dell’acceleratore di particelle Large Hadron Collider (LHC) utilizzato per gli studi sul Bosone di Higgs, e n_TOF, la sorgente di neutroni di spallazione del CERN, progettata da Carlo Rubbia alla fine degli anni ‘90 e operativa dal 2001. L’impianto utilizza il fascio di protoni da 20 GeV che incide su un bersaglio di piombo per generare fasci di neutroni con un’energia ad ampio spettro, che vengono utilizzati per misurazioni di sezioni d’urto neutroniche ad altissima risoluzione.
“I dati nucleari ottenuti nell’ambito di questi esperimenti forniranno il supporto essenziale necessario per l’innovazione e la progettazione di diverse tecnologie: nel caso dei reattori di quarta generazione punteremo a migliorare le caratteristiche di sicurezza e protezione e lo smaltimento dei rifiuti radioattivi attraverso l’incenerimento di nuclidi a vita lunga; nei reattori a fusione studieremo l’impatto delle condizioni di elevata irradiazione su materiali innovativi per i sistemi futuri”, sottolinea il responsabile del dipartimento ENEA Nucleare, Alessandro Dodaro.
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