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Eni e il governo del Kenya cooperano nella filiera dei biocarburanti sostenibili

Le iniziative sono in linea con l’impegno di Eni nel ricoprire un ruolo centrale nel processo di decarbonizzazione e con l’obiettivo della società di eliminare l’utilizzo dell’olio di palma entro il 2023 e di raddoppiare la capacità delle proprie bioraffinerie fino a raggiungere 2 milioni di tonnellate entro il 2024.

Redazione ImpresaGreen

Eni e il Ministero del Petrolio e delle Attività Minerarie del Kenya hanno firmato un memorandum d’intesa per promuovere il processo di decarbonizzazione e contrastare il cambiamento climatico attraverso un nuovo modello industriale che integra pienamente l’economia circolare lungo l’intera filiera per la produzione di biocarburanti.
Le parti condurranno studi di fattibilità congiunti per sviluppare la raccolta di scarti e residui agricoli, così come progetti agricoli mirati, che assicurino una varietà di fonti di materia prima, non in competizione con cicli alimentari, da trasformare in biocarburanti e bio-derivati che potranno contribuire all’approvvigionamento delle bioraffinerie Eni in Italia, a Gela e a Venezia. Le parti inoltre valuteranno l’opportunità di convertire la raffineria di Mombasa in una bioraffineria e la costruzione di un impianto di bio-etanolo di seconda generazione da biomasse di scarto, facendo leva su tecnologie Eni Ecofining e Proesa.
I progetti di sviluppo agricolo si concentrano sullo sviluppo di colture oleaginose sostenibili - vale a dire materie prime a basso ILUC (Indirect Land Use Change, impatto sul cambiamento d’uso del suolo) - come colture di rotazione, piante di ricino su terreni degradati, alberi di croton nei sistemi agro-forestali e altri coprodotti agroindustriali.Le iniziative relative alla raccolta di scarti e residui saranno incentrate sulla promozione e la messa in atto di un sistema di raccolta per gli oli vegetali esausti (UCO, Used Cooking Oil) e per altri residui agroalimentari.
Questa iniziativa contribuirà alla diversificazione del mix energetico in Kenya e supporterà in generale il processo di decarbonizzazione, diminuendo al contempo la dipendenza del paese dall’importazione di prodotti petroliferi. Altri benefici includono lo sviluppo di attività agricole sostenibili e di economia circolare grazie alla produzione di energia da fonti rinnovabili, la promozione della competitività economica nell’industria locale e la creazione di nuovi posti di lavoro.

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Pubblicato il: 26/07/2021

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