Per fotografare lo stato attuale dell’informativa climate change fornita dalle società quotate sul
Mercato Telematico Azionario, gestito e regolamentato da Borsa Italiana,
Deloitte ha analizzato i bilanci di 226
società quotate italiane relativi all'esercizio 2019.
Le Società sono state classificate in sei macro-settori (Industry) e 18 sotto-settori (Settori), con l’obiettivo di esaminare le correlazioni tra informativa di bilancio sul climate change e core business delle entità. All’esito dell’analisi dei 226 bilanci inclusi nel perimetro, Deloitte ha rilevato che
il 42% delle relazioni finanziarie analizzate, relative a 95 entità, include un’informativa climate, seppur con livelli di dettaglio molto diversificati tra loro, mentre il 58% delle relazioni finanziarie, relative a 131 entità, non evidenzia alcuna informativa.
L’analisi ha riguardato il bilancio d’esercizio e il bilancio consolidato, quest’ultimo per le società che lo predispongono, nonché la relazione sulla gestione ad essi correlata. Si è invece esclusa dall'analisi, l'informativa fornita nella Dichiarazione Non Finanziaria, salvo tale informativa non sia inclusa nella Relazione finanziaria consolidata. L’obiettivo dell’analisi, infatti, vuole essere quello di analizzare in modo specifico
la trattazione del rischio climate change nel bilancio, nonché le conseguenti interrelazioni – in tale ambito - in termini di rischi, di valutazioni e di informativa fornita.
Tra quelle che hanno affrontato il tema, la maggior parte delle Società
ha fornito una informativa con un livello di approfondimento “basso” (41%) o “medio” (39%), mentre solo il 20% fornisce una informativa con un livello di dettaglio “alto”.
La maggior parte delle società che
ha fornito un “alto” livello di dettaglio nell’informativa Climate change appartiene ai settori "Oil, Gas & Chemicals" e "Power & Utilities" e in misura minore, ma comunque significativa, "Insurance" e "Banking".
«Dallo studio condotto traspare un buon grado di consapevolezza, soprattutto per le società appartenenti a settori caratterizzati da fattori di rischio più rilevanti, rispetto al fatto che il climate change costituisca un elemento rilevante nel contesto dei rischi aziendali e in quanto tale necessiti di essere incorporato nella strategia di gestione dei rischi e quindi nella relativa informativa di bilancio. Il processo è certamente nelle sue fasi iniziali e in corso di evoluzione ma il fatto che più del 40% delle relazioni finanziarie annuali affrontino, seppur con livelli di approfondimento significativamente diversi, la tematica, è indice che il processo è stato avviato e che la necessaria consapevolezza, richiamata in precedenza, è crescente tra i preparers. Nei prossimi anni ci aspettiamo importanti cambiamenti e impatti significativi per le società, e conseguentemente per i loro bilanci sia in termini di assunzioni sottostanti le stime sia in termini di articolazione e trasparenza dell’informativa fornita», spiega
Stefano Dell’Orto, Audit & Assurance Leader di Deloitte.
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