Gli economisti di JP Morgan allertano sullo sfruttamento di
combustibili fossili: il
cambiamento climatico potrebbe
distruggere la "vita umana così come la conosciamo". Considerato che la banca d'affari JP Morgan è uno dei maggiori finanziatori di combustibili fossili al mondo, è come se i consulenti di McDonald's sconsigliassero di mangiare hamburgher.
Quello a cui si fa riferimento è il rapporto interno “Special Report Risky business: the climate and the macroeconomy” che è trapelato tramite
Extinction Rebellion ed è stato ripreso dal Guardian. 22 pagine, nelle quali si snocciolano le previsioni più estreme – si auspica irrealizzabili – dei cambiamenti climatici. Per esempio, l'ipotesi dello scioglimento delle calotte glaciali della Groenlandia e dell'Antartide occidentale, oppure uno scioglimento del permafrost che produrrebbe altissime quantità di anidride carbonica e metano.
Come detto sono ipotesi estreme, riferite a fenomeni che stanno già accadendo, in una misura inferiore a quella paventata. L'intenzione dichiarata non è scatenare il panico o diffondere false informazioni. Come chiaramente espresso, "i cambiamenti si stanno verificando a livello micro". Gli "effetti speciali", se così li vogliamo chiamare, sono stati usati per alzare i toni di un allarme già lanciato in passato e non ascoltato. Servono per far capire che
siamo ancora in tempo per ribaltare una tendenza definita "insostenibile" per il nostro pianeta. Sono in tempo i singoli individui, le aziende e gli Stati.
Il succo del rapporto è serio e condivisibile: invoca un cambiamento da parte di tutti per far sopravvivere la razza umana. Da notare che nella relazione non c'è un riferimento esplicito a JP Morgan, ad altre banche o a nomi precisi di aziende. È una scelta di stile: senza puntare il dito contro nessuno, è
un'esortazione a fare qualcosa.
Molte delle idee peraltro sono prese in prestito dalla letteratura scientifica, dai numerosi appelli sottoscritti dagli scienziati di tutto il mondo. Persino le estremizzazioni sono frutto dello scenario più estremo elaborato da alcuni scienziati. Ricordiamo, ad esempio, la previsione di Stephen Hawking circa il fatto che ci restano solamente 100 anni prima dell’estinzione, a meno di non migrare su un altro pianeta. Correva l'anno 2016.
Tornando a JP Morgan, secondo quanto riportato dalla BBC i ricercatori dietro alla relazione in oggetto erano "totalmente indipendenti dall'azienda nel suo insieme". L'azienda si è rifiutata di commentare, ma il 24 febbraio ha annunciato che
non finanzierà più l’estrazione di petrolio e di gas nell’Arctic National Wildlife Refuge. Inoltre interromperà i finanziamenti a molte compagnie legate al carbone, comprese miniere e centrali elettriche. La decisione arriva dopo che il colosso statunitense Goldman Sachs ha annunciato l'interruzione dei finanziamenti per le trivellazioni petrolifere nell’Artico. Ci voleva una buona notizia.
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