La diffusione delle energie rinnovabili nelle regioni carbonifere dell'UE può creare fino a
315.000 posti di lavoro entro il 2030. Che potrebbero salire fino a 460.000 posti entro il 2050. Più di quelli attualmente esistenti nel settore carbonifero. A riportare il dato è un
rapporto del JCR (Joint Research Centre, il servizio scientifico interno della Commissione Europea). Fa seguito all'annuncio del
Green Deal europeo e al
programma di transizione equo dell'UE, creato per dare sostegno delle comunità più colpite dalla transizione verso la neutralità climatica.
Il riferimento è in particolare alle regioni carbonifere dell'UE, in cui sono attualmente impiegate circa 200.000 persone. La produzione e l'uso di carbone sono fortemente diminuiti negli anni. La transizione verso il sistema energetico carbon neutral entro il 2050 può essere un acceleratore di impiego.
Secondo il rapporto sulle tecnologie energetiche pulite nelle regioni carbonifere, l'impiego di tecnologie energetiche pulite in oltre la metà delle regioni carbonifere dell'UE potrebbe compensare le perdite di posti di lavoro indotte dalla transizione.
Numero di posti di lavoro potenzialmente creati dalle energie rinnovabili (eolico, solare fotovoltaico e bioenergia) entro il 2030Le regioni carbonifere possono beneficiare di infrastrutture, competenze e patrimonio industriale già esistenti. L'autore del rapporto, Zoi Kapetaki, afferma che "le regioni carbonifere dell'UE dovrebbero svolgere un
ruolo attivo nella transizione energetica europea. La maggior parte delle regioni carbonifere mostra un notevole potenziale di energia pulita, che in molti casi si può allargare a un modello multisettoriale".
La transizione energetica sta già avvenendo, perché l'eliminazione graduale del carbone è realtà in molte regioni europee. Per questo, ancora prima del Green Deal, molte regioni carbonifere avevano iniziato la transizione energetica. Ne sono esempi la regione di Visonta, in Ungheria, dove sono stati installati 72.500 pannelli fotovoltaici negli ex siti delle miniere di carbone. Lo stesso è avvenuto a Klettwitz, in Germania, dove cinque parchi eolici sorgono in ex miniere di carbone.
Stati membri quali Polonia e Repubblica Ceca hanno modificato i loro programmi di sviluppo regionale grazie ai finanziamenti europei. Molti Stati si incontrano e discutono da tempo progetti e buone pratiche tramite la piattaforma avviata dalla Commissione europea nel dicembre 2017.
I calcoli del JCR
Gli scienziati del JRC hanno raggruppato le 42 regioni carbonifere dell'UE in tre gruppi, confrontando l'occupazione nel settore carbonifero con quello potenziale nelle tecnologie energetiche pulite a livello regionale. Ventotto regioni mostrano un elevato potenziale per l'impiego nelle tecnologie energetiche rinnovabili aggiuntive. Sette regioni mostrano un potenziale medio. Nelle restanti sette regioni il potenziale potrebbe non essere sufficiente per compensare l'occupazione nelle attività in corso.
Il rapporto avverte, tuttavia, che sarà necessario uno
sforzo concreto per aumentare le possibilità che questo potenziale si materializzi direttamente nelle regioni in questione. Inoltre, al fine di massimizzare l'impatto, è necessaria una stretta cooperazione a tutti i livelli (UE, nazionale, regionale e locale). Necessario anche coinvolgere tutte le parti interessate (aziende, autorità di regolamentazione, investitori, pianificatori dell'uso del territorio e comunità locali).
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