“Nella transizione energetica il gas gioca un imprescindibile ruolo strategico. Sottovalutarne l’importanza sarebbe un grave errore che rischia di mettere in seria crisi il settore”. Lo ha detto
Francesco Macrì, vicepresidente di
Utilitalia (la Federazione delle imprese idriche, ambientali ed energetiche italiane) intervenendo a Milano al
Forum UNI-CIG. “Il sistema gas - ha spiegato - mantiene un’importanza primaria non solo ai fini della stabilità del sistema energetico, ma anche del supporto nella realizzazione degli obiettivi prefissati dal Piano Nazionale Integrato per l'Energia e il Clima; in quest’ottica, è necessario approfondire il ruolo e le potenzialità del biometano, gli usi finali del gas naturale liquefatto e l’importanza delle tecnologie innovative per un migliore sviluppo del settore”.
Il completamento di strutture energetiche essenziali come
Gasdotto Trans-Adriatico, diventa quindi “un percorso necessario per garantire costi energetici diversi e un miglior approvvigionamento del sistema”.
Bisogna pensare al nostro Pase come a “un’infrastruttura energetica di trasporto per l’Europa grazie alla propria collocazione geografica, che permette di utilizzare i terminali GNL per l’approvvigionamento energetico consentendo quindi un ulteriore rifornimento per l’intero comparto Europeo”.
Di conseguenza, i tradizionali operatori gas dovranno sempre più confrontarsi con tematiche di accesso diffuso nelle reti di gas energivori diversi da quello naturale come “il biometano, i gas di sintesi, le tecnologie innovative Power-to-gas e il possibile utilizzo diffuso dell’idrogeno”.
Anche alla luce delle prospettive programmatiche del
Piano Nazionale Integrato per l'Energia e il Clima, “diventa fondamentale che le infrastrutture esistenti ma soprattutto le politiche di indirizzo dei futuri investimenti siano orientate verso soluzioni impiantistiche che consentano l’impiego di nuovi gas, in una ottica di diversificazione energetica rispetto alle fonti fossili. Sono probabilmente maturi i tempi affinché si avvii un profondo processo di rivisitazione dei meccanismi di gara, quanto meno rimettendo in discussione i criteri di valutazione degli investimenti, affinché Stazioni Appaltanti e Operatori diano un maggiore rilievo agli interventi di reale innovazione tecnologica nel quadro delineato dal PNIEC”.
Per il vicepresidente di Utilitalia “un settore che non investe come ‘sistema’ nell’innovazione e nello sviluppo è destinato lentamente a decrescere e sparire. E’ necessaria una ‘regia di sistema” fra gli operatori del settore e le imprese, per dare vita a un network di innovazione e sviluppo che permetta di restare competitivi, altrimenti il settore rischia di non essere più all’altezza delle nuove situazioni tecnologiche. Il progresso avanzerà comunque, a prescindere dal fatto che le aziende italiane siano in grado di cavalcarlo, oppure siano costrette a rincorrerlo”.
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