Sono 105.516 le tonnellate di Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (RAEE) provenienti dai nuclei domestici che ha gestito quest'anno
Ecodom, il principale Consorzio italiano di gestione di questi rifiuti: numeri importanti per l'Italia, pari al peso di 232 Freccia Rossa 1000 da 8 carrozze, oppure di 292 Airbus A380. Tra i RAEE Domestici trattati da Ecodom prevalgono lavatrici, asciugatrici, lavastoviglie, forni, cappe, stufe elettriche, boiler, microonde (Raggrupamento R2) che rappresentano il 62% del totale, mentre il 35% è costituito da frigoriferi, congelatori, grandi elettrodomestici per la refrigerazione, la conservazione e il deposito di alimenti (Raggruppamento R1). Il restante 3% comprende monitor, tv e apparecchiature illuminanti.
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I risultati 2018 di Ecodom confermano un primato che dura ormai da undici anni; ma più che dei risultati quantitativi, siamo particolarmente orgogliosi delle performances qualitative della nostra attività, sia perché il corretto trattamento dei RAEE attuato dal Consorzio ha consentito di recuperare quasi il 90 % di materie prime seconde, sia perché su un totale di circa 45.000 ritiri dai Centri di Raccolta effettuati nel 2018 nel 99,8% dei casi abbiamo rispettato i tempi concordati tra il Centro di Coordinamento RAEE e ANCI" -
afferma Giorgio Arienti, direttore generale di Ecodom – "
L'Europa però impone al nostro Paese traguardi sempre più sfidanti: nel 2019 il target di raccolta sarò pari al 65% dell'immesso sul mercato. E' quindi indispensabile che lo Stato italiano intervenga per intercettare i flussi di RAEE gestiti al di fuori del controllo dei Sistemi Collettivi e che introduca sanzioni amministrative e penali commisurate all'entità sia dei profitti illeciti sia dei danni ambientali e sociali provocati."
Dalle oltre 105mila tonnellate di RAEE, Ecodom ha ricavato
62.758 tonnellate di ferro, pari a 179 volte il peso della copertura della Galleria Vittorio Emanuele di Milano oppure 8 volte quello della Torre Eiffel,
1.951 tonnellate di alluminio, pari a 2,3 milioni di caffettiere,
2.098 tonnellate di rame, pari a 23 volte il peso del rivestimento della Statua della Libertà, e
10.882 tonnellate di plastica, pari a 30,2 milioni di cestini da ufficio. Il corretto trattamento di questa tipologia di rifuti ha permesso di risparmiare 111.441.572 kWh di energia elettrica, pari ai consumi elettrici domestici annui di una città di 105.034 abitanti (come Novara) e di evitare l'immissione in atmosfera di 785.091 tonnellate di anidride carbonica, come la quantità di CO2
che verrebbe assorbita in un anno da un bosco di 785 kmq (esteso quanto la provincia di Lodi).
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