Il tessuto industriale italiano è storicamente caratterizzato da piccole e medie imprese che, secondo dati del 2016, nel nostro Paese sono circa 145 mila (fonte: Cerved). Artigiani, studi professionali, negozi e piccole aziende, però, devono fare i conti con i costi di gestione delle loro sedi,
primi fra tutti quelli dell’energia e, per risparmiare, sempre più spesso scelgono il canale online.
Secondo un’analisi fatta da
Facile.it su un campione di circa 20.000 PMI che si sono rivolte al web, nel solo periodo compreso fra settembre 2017 e marzo 2018 il numero di quelle che hanno cercato online nuovi contratti di
fornitura elettrica è
cresciuto del 47% e addirittura del
48% per ciò che riguarda il
gas. A dimostrazione della loro propensione per la tecnologia, circa un preventivo su tre è stato fatto attraverso smartphone o supporto mobile.
Ma
quanto consumano e, soprattutto,
quanto potrebbero risparmiare le molte tipologie di impresa che rientrano nella più generale definizione di PMI?
Secondo dati ufficiali Confcommercio, se per un bar il consumo di kWh annui è pari a 20.000, la cifra si riduce a circa 18.000 per un negozio non alimentare. È pari a 35.000 per un ristorante e arriva a
75.000 se si tratta di un esercizio commerciale in cui si vendono alimenti. Passando a considerare
il consumo di gas, i valori oscillano fra i 1.800 Smc annui di negozi al dettaglio diversi da quelli di alimentari e i 7.000 dei ristoranti.Per capire a quanto potrebbe ammontare il
risparmio massimo conseguibile attraverso le offerte disponibili online, Facile.it ha ipotizzato un consumo di 10.000 kWh per ciò che riguarda l’energia elettrica e di 5.000 Smc per il gas. Con questi valori, considerando le offerte disponibili al 12 aprile 2018, per ciascuna PMI
le bollette potrebbero alleggerirsi fino ad un massimo, rispettivamente, di 1.334 e 1.021 euro.
«I vantaggi che provengono dal confronto delle tariffe», spiega
Mauro Giacobbe, Amministratore Delegato di Facile.it,
«sono stati chiari da subito ai consumatori alle prese con la gestione dei budget familiari, ma di lì a poco anche le PMI hanno capito che rendersi responsabili della scelta del fornitore era il modo migliore per non sprecare denaro e, negli ultimi mesi, il numero di piccole e medie imprese che si rivolge al web per questo tipo di necessità continua ad aumentare con tassi a doppia cifra».
In ultimo Facile.it ha voluto anche tracciare la
provenienza delle richieste. Le PMI più attive nel cercare online un nuovo fornitore sono state quelle
romane, seguite da quelle
milanesi e
torinesi, ma l’unica regione che riesce a piazzare addirittura due capoluoghi nella classifica dei primi 10 è la
Sicilia con Palermo (settima) e Catania (nona).
Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato con le notizie di
ImpresaGreen.it iscriviti alla nostra
Newsletter gratuita.
Notizie che potrebbero interessarti:
Eni: firmato accordo per un incremento della...
Eni, Renault Group e BWT Alpine Formula One...
Trina Storage alimenta Tiln Farm, uno dei più...
Studio sulla Biodiversità di Rete Clima: il 71%...
Schneider Electric innova le analisi...
Solarbank 2 AC, la nuova soluzione di accumulo...