Il
Parlamento Europeo ha approvato nuovi obiettivi vincolanti a livello UE per un miglioramento del 35% dell'efficienza energetica, una quota minima pari almeno
al 35% di energia da fonti rinnovabili nel consumo finale lordo di energia e una quota del 12% di energia da fonti rinnovabili nei trasporti entro il 2030. Per raggiungere tali obiettivi, gli Stati membri dell'UE sono invitati a fissare le necessarie misure nazionali, che saranno monitorate secondo le nuove regole sulla governance dell'Unione dell’energia.
Tale obiettivo sarà definito sulla base del consumo energetico previsto per il 2030 seguendo
il modello PRIMES (simulando il consumo energetico e il sistema di approvvigionamento energetico nell'UE). La risoluzione sull’efficienza energetica è stata approvata con 485 voti favorevoli, 132 contrari e 58 astensioni.
I deputati vogliono anche
vietare l'uso dell'olio di palma a partire dal 2021. La quota dei biocarburanti avanzati (che hanno un impatto minore sull'uso del suolo rispetto a quelli basati sulle colture alimentari), dei carburanti rinnovabili per i trasporti di origine non biologica, dei combustibili fossili a base di rifiuti e dell'elettricità rinnovabile dovrà essere pari almeno all'1,5% nel 2021, con un aumento fino al 10% nel 2030.
Entro il 2022,
il 90% delle stazioni di rifornimento lungo le strade delle
reti transeuropee dovrà essere dotato di punti di ricarica ad alta potenza per i veicoli elettrici.
I regimi di sostegno alle rinnovabili
derivanti dalla biomassa devono essere concepiti in modo tale da non incoraggiare un uso inappropriato della biomassa ove esistano impieghi industriali o materiali che offrono un valore aggiunto più elevato, in quanto il carbonio catturato nel legno verrebbe liberato se fosse bruciato per riscaldamento. Per quanto riguarda la produzione di energia, occorre pertanto dare priorità alla combustione dei rifiuti di legno e residui.
Il Parlamento vuole garantire che i consumatori che
producono energia elettrica nei loro edifici (autoconsumo) abbiano il diritto di consumarla e di installare sistemi di stoccaggio senza dover pagare oneri, canoni o imposte.
Il mandato negoziale chiede inoltre agli Stati membri di valutare gli ostacoli esistenti all’autoconsumo di energia prodotta nei territori dei consumatori,
di promuovere tale consumo e di garantire che i consumatori, in particolare le famiglie, possano aderire alle comunità delle energie rinnovabili senza essere soggetti a condizioni o procedure ingiustificate.
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