L’azienda ospedaliera
“Santa Maria della Misericordia” di Perugia, il più grande nosocomio dell’Italia centrale per posti letto (750) e area occupata (325.000 mq), diventa eco sostenibile grazie alla collaborazione con Cofely Italia. La società del Gruppo GDF SUEZ, infatti, ha preso in carico nel mese di dicembre 2012 mediante convenzione Consip, il “servizio energia integrato”.
Il contratto, della durata di 7 anni e del valore di 45 milioni di euro, prevede un ampio programma di interventi a favore della sostenibilità, che vanno dalla gestione, manutenzione e riqualificazione del parco impiantistico, fino all’installazione delle tecnologie più innovative da parte di
Cofely Italia, in risposta alle esigenze energetiche delle 52 costruzioni in cui è organizzato il complesso ospedaliero.
In merito al progetto, di particolare rilievo è stata l’installazione, lo scorso mese di luglio, di un sistema fotovoltaico da 190 kWhp, in grado di impermeabilizzare totalmente i 4.500 mq di superficie su cui l’impianto posa, senza alcun impatto in termini visivi, in quanto i pannelli si integrano totalmente con la copertura dell’edificio. Questo intervento - che, per la sua estensione non ha precedenti nella sanità umbra - si pone l’obiettivo di produrre annualmente
205 MWh di energia e di tagliare la produzione di CO2 di 136 ton/anno.
Cofely Italia ha inoltre realizzato, per l’azienda ospedaliera, una centrale di trigenerazione che consente la produzione congiunta di elettricità (per il totale autoconsumo dell’ospedale perugino), di
energia termica per il periodo invernale e frigorifera per quello estivo, a partire dal recupero del calore dai gas di scarico e dai circuiti di raffreddamento. L’impianto ha una potenza elettrica di 1.487 KWe e termica di 3.568 KWt.
Grazie al fotovoltaico e alla trigenerazione, il fabbisogno di energia termica del Santa Maria della Misericordia è stato coperto p
er il 47% da energia pulita, quello di energia frigorifera per il 58% e quello relativo all’elettricità per il 49%.
Tagliate più del 50% di emissioni di CO
2 annue, pari a 4.825 ton/anno, con una riduzione di 1.189 TEP (tonnellate equivalenti di petrolio). Sensibilmente ridotto anche l’impatto acustico provocato dal funzionamento degli impianti.
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