Un Museo che racconta una storia affascinante ma che illustra anche un presente di energia e cultura da proiettare in un futuro sempre più rinnovabile.
È questa la sintesi del nuovo
Museo della Geotermia di Larderello, che si trova presso il Villaggio Enel Green Power di Larderello: si tratta di una
struttura completamente rinnovata,
ad alto contenuto tecnologico e multimediale, aperta al mondo delle scuole e della ricerca oltre che a tutti i visitatori interessati a conoscere il fenomeno geotermico nelle sue molteplici accezioni, dalla storia all’attività nel settore chimico, dall’industria elettrica fino agli usi del calore.
Un tesoro racchiuso nel sottosuolo delle province di Pisa, Siena e Grosseto che produce energia elettrica da fonte rinnovabile in grado di soddisfare il 26,5% del fabbisogno energetico della Toscana.
L’ingresso al Museo è gratuito, aperto sette giorni su sette dal 16 marzo al 31 ottobre (ore 9:00 – 18:30) e dal martedì alla domenica il resto dell’anno (ore 10:00 – 17:00): i visitatori possono richiedere una visita con personale a pagamento oppure possono optare per una visita gratuita guidati da un sistema ProScenium che consente di fare un percorso alla scoperta della geotermia con una voce narrante e un fascio di luce che ogni volta richiama l’attenzione del visitatore sull’oggetto descritto.
Nella prima sala il Museo accoglie il visitatore, illustrando tutte le tipologie di fonti rinnovabili e l’attività di Enel Green Power in Italia e nel mondo. Dopo l’introduzione, la seconda sala offre un tuffo nella storia con i primi cenni storici legati alla geotermia, le terme etrusco romane e una copia della Tavola Peutingeriana risalente al 70 d.C. che riporta le acque termali di Volterra e Populonia, recentemente riportate alla luce dalla Sovrintendenza delle Belle arti di Firenze presso il sito archeologico delle terme etrusco romane di Sasso Pisano, nel Comune di Castelnuovo Val di Cecina.
Nelle sale successive si entra nel cuore della storia della risorsa geotermica con la scoperta nel
1777 dell’acido borico nel lagone Cerchiaio di Monterotondo Marittimo da parte di
Uberto Francesco Hoefer di Colonia sul Reno, “Provisioniere delle reali farmacie” della Toscana, il successivo avvio dell’attività chimica del
Conte Francesco de Larderel e l’accensione delle prime cinque lampadine nel 1904 grazie all’intuizione del
Principe Ginori Conti.
Un apposito spazio è dedicato alle perforazioni, di cui si ha testimonianza anche nel
trattato dell’Accademia dei Georgofili del 1841 che data le prime attività di perforazione nel
1838. Spettacolare il
viaggio al centro della terra in una sala 3D che accompagna il visitatore in una discesa virtuale nel ventre del pianeta, laddove l’energia prende forma e la geotermia trova la sua sorgente. Infine, le sale dedicate alla storia dell’industria geotermoelettrica fino all’attualità di Enel Green Power che con le sue 33 centrali, per un totale di 35 gruppi, produce più di
5 miliardi di KWh rinnovabili ogni anno.
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