Ammontano a circa
470 milioni di tonnellate di CO2 le emissioni di gas serra addebitabili all’Italia
nel 2012, oltre 20milioni in meno rispetto al 2011(stime Fondazione Sviluppo Sostenibile). Per centrare gli obiettivi della
Roadmap europea per il 2050 sarà necessario arrivare a 440 milioni di tonnellate entro il 2020 e a 370 milioni di tonnellate entro il 2030.
“Questi obiettivi possono essere raggiunti solo implementando le politiche nazionali e regionali favorevoli alle energie rinnovabili e all’efficienza energetica” ha commentato
Giovanni Tordi,
Amministratore Delegato di Officinae Verdi, la Energy Environment Company nata dalla joint venture UniCredit - WWF Italia, nell’ambito del convegno
“I cambiamenti climatici alla sfida della sostenibilità” organizzato oggi dal Dipartimento di Scienze Politiche della Luiss e dal Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici.
Sebastiano Maffettone,
Direttore del Dipartimento di Scienze Politiche della Luiss Guido Carli, conferma l’esigenza del mondo accademico di rispondere a queste richieste del mercato: “Il Dipartimento di Scienze Politiche alla Luiss - venendo anche incontro alle richieste degli studenti - offre grande rilievo ai temi della sostenibilità. Abbiamo promosso tre corsi obbligatori in materia e alcuni liberi che riguardano l’etica, l’economia e le risorse fisiche. Teniamo anche ai temi applicati - come quelli di oggi - e alle nuove possibilità occupazionali legate alla green economy”.
Nel nostro Paese la
domanda di energia primaria, pari a 184,2 Mtep nel 2011, è stata soddisfatta
per l’87% da combustibili fossili (fonte Enea), che al 2011 hanno ricevuto
incentivi per 1,6 miliardi di euro (dati Ocse), ma secondo altre stime, tra incentivi diretti e indiretti, alle fossili sarebbero stati destinati 9,11 miliardi di euro. Solo il
13% dei consumi finali lordi di energia,
pari a 24,5 Mtep, provengono invece
da fonti rinnovabili. Mentre l’obiettivo al 2020 è, per l’Italia, arrivare al 17% dei consumi finali di energia da fonti rinnovabili (31,1 Mtep).
Dei
64,4 miliardi di euro della bolletta energetica 2012, ben il
40% è attribuibile alle imprese e il 23% al residenziale (fonte Unione Petrolifera).
Secondo un’elaborazione Officinae Verdi su stime Confindustria per il periodo 2010 - 2020, c’è
un potenziale di circa 22,1 miliardi di euro di recupero di efficienza energetica all’anno, con
8,2 miliardi di euro per le imprese e 12 miliardi per il residenziale. In questo quadro, il Piano d’Azione per l’Efficienza Energetica attribuisce
all’industria il 16% dei risparmi energetici attesi al 2020. “Già oggi – ha spiegato
Tordi – sono disponibili tecnologie che permettono alle imprese di tagliare i costi per l’energia, come i
Sistemi Fotovoltaici in Grid Parity, sostenibili economicamente in assenza di incentivi statali. Grazie ad un livello che supera
il 75% di autoconsumo, il costo di produzione dell’energia elettrica arriva ad essere
inferiore agli 0,09 €/kWh, contro gli 0,18 €/kWh a cui mediamente ammonta il costo di produzione da fonti fossili. L’energia prodotta e non consumata viene ceduta alla rete elettrica e remunerata in regime di
scambio sul posto.
Il che significa che ad esempio un’ impresa manifatturiera con una bolletta energetica di 200.000 €/annui andrebbe a risparmiare circa il 50%. Un recupero di competitività notevole che si riverbera sul prodotto finale. Analogamente, per famiglie e abitazioni ci sono
impianti fotovoltaici di piccola taglia (da 3 a 9 kWp), che con l’aggiunta di storage (sistemi con batteria di accumulo) permettono l’utilizzo dell’energia prodotta dal sistema anche di sera, in assenza di irraggiamento.
Ma ci sono anche
altre tecnologie molto interessanti e di piccola taglia, che consentono economie e risparmio di CO2. Basti pensare alle biomasse, alla cogenerazione, al minieolico e al mini idro.
Tutte tecnologie “verdi” che hanno dei tempi di ritorno molto interessanti e producono benefici durevoli per l’ambiente.
A livello di comunità locali, grazie all’adozione delle tecnologie verdi nascono le Smart Community che ottimizzano l’utilizzo delle fonti rinnovabili per trarne benefici di vario tipo. Nel caso delle biomasse ad esempio, esistono già esempi di
“piattaforme a biomasse” che attraverso il trattamento di scarti ligno-cellulosici (generalmente dai boschi e/o dalle potature) consentono un utilizzo in ambito locale – comuni, imprese, famiglie – di cippato di qualità elevata che
permette di ottenere energia termica con risparmi anche oltre il 60%, valorizzando gli scarti con un utile che può essere reimpiegato per la gestione boschiva”.
Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato con le notizie di
ImpresaGreen.it iscriviti alla nostra
Newsletter gratuita.
Notizie che potrebbero interessarti:
Aruba e Arelion: nuovo Point of Presence...
Brevetti: in Italia la parola d’ordine sono le...
I dispositivi Panasonic Toughbook nella prima...
Soldo introduce il monitoraggio automatico...
Schneider Electric aumenta la capacità...
Rapporto “Mobilità Sostenibile 2024”: il ruolo...