Una recente
relazione UE rivela che esistono troppe differenze tra i vari Stati per quanto concerne la gestione dei rifiuti urbani.
Tra i Paesi con maggiori deficit troviamo anche l'Italia. Le voci prese in considerazione sono state il
totale dei rifiuti riciclati, le tariffe dello smaltimento dei rifiuti e le violazioni della normativa europea.
A
guidare la classifica sono stati
Austria, Belgio, Danimarca, Germania, Paesi Bassi e Svezia, mentre gli Stati che presentano i
maggiori deficit di attuazione sono
Bulgaria, Cipro, Estonia, Grecia, Italia, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Repubblica ceca, Romania e Slovacchia.
Tali nazioni hanno presentato lacune quali politiche deboli o inesistenti di prevenzione dei rifiuti, assenza di incentivi alle alternative al conferimento in discarica e inadeguatezza delle infrastrutture per il trattamento dei rifiuti.
Il
Commissario per l'Ambiente Janez Potocnik ha così dichiarato: "Il quadro che emerge da quest'esercizio conferma i miei forti timori: molti Stati membri conferiscono ancora quantitá ingenti di rifiuti urbani in discarica - che costituisce l'opzione peggiore di gestione dei rifiuti - nonostante la disponibilitá di alternative migliori e dei fondi strutturali per finanziarle. Si interrano risorse preziose, si perdono potenziali vantaggi economici, non si crea occupazione nel settore della gestione dei rifiuti e si espongono a rischi la salute umana e l'ambiente: una situazione difficile da difendere nelle circostanze economiche attuali".
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