Greenpeace è arrivato a
Trapani per la seconda tappa del tour "
U MARI NUN SI SPIRTUSA".
Nello scenario del porto e del Castello medievale della Colombaia, gli attivisti hanno aperto uno striscione con il messaggio
"Il mare di Sicilia non si tocca". Sullo sfondo la barca a vela dell'organizzazione che sta visitando i principali porti della Sicilia meridionale.
Il sindaco di Trapani
Vito Damiano ha poi aderito all'appello per la salvaguardia del
Canale di Sicilia dalle trivellazioni off-shore.Il tour, partito dalla
spiaggia di Mondello con la simulazione dello sversamento in mare di greggio messa in atto dagli attivisti "sporchi di petrolio", vuole informare e attivare la popolazione siciliana sui rischi delle perforazioni petrolifere che minacciano il Canale di Sicilia.
Greenpeace chiede ai sindaci siciliani di firmare un Appello per fare pressione sul ministero dell'Ambiente e fermare la "corsa all'oro nero". "In soli tre giorni di tour abbiamo ottenuto l'adesione di 18 comuni e dell'Assessore Regionale al Territorio e all'Ambiente. Proprio a Trapani il sindaco Vito Damiano ha voluto sottoscrivere il nostro Appello sollecitato dalle centinaia di email ricevute da tutti quei siciliani che, come noi, pensano che "U mari nun si spirtusa"" - dichiara
Chiara Campione, campaigner di
Greenpeace.
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