"Apprezziamo senz'altro che il Governo, anche attraverso una procedura inconsueta come quella di rivolgersi a un'agenzia di 'cacciatori di teste', voglia uscire da una logica di indicazioni da parte della politica per i vertici delle aziende che controlla, ma vorremmo che fossero premiate le competenze adeguate".
Con queste parole
Legambiente e
Kyoto Club sono intervenuti sul rinnovo dei vertici del
Gse, il Gestore dei Servizi Energetici, quinta azienda italiana per fatturato con circa 25 miliardi di euro: "Dalle indiscrezioni che circolano in questi giorni, per quei ruoli sembra che non venga preso in esame nessun esperto di energie rinnovabili. Un assurdo per un'azienda il cui core business, se non il compito esclusivo, è quello di gestire gli incentivi dedicati alle fonti che, ad oggi si aggirano intorno ai 9 miliardi di euro l'anno. Nel rinnovare i vertici di un'azienda, semplice buon senso vorrebbe che si procedesse all'analisi dell'andamento della stessa e alla riconferma del vertice in caso di giudizio positivo. Altrimenti si dovrebbero cercare - nell'accademia o tra i manager d'azienda - coloro che sulle rinnovabili hanno competenze, idee e visione. Ce ne sono parecchi e sono anche bravi. Assai strano e, appunto, incomprensibile sarebbe il contrario".
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