Da metà febbraio il
Centro di competenza per le tecnologie delle costruzioni alpine dell'Alto Adige (KAB) e
l'Istituto per le Energie Rinnovabili dell'Accademia Europea di Bolzano (EURAC) hanno avviato un nuovo progetto di collaborazione per realizzare, testare e commercializzare una facciata con collettori solari termici integrati. Per il KAB sono coinvolte nel progetto le tre ditte della Val d'Isarco
Frener&Reifer, Progress e Obrist, e lo studio di ingegneria di
Brunico Mayer&Partner.
Sfruttare nuove superfici per produrre energia pulita negli edifici è tra l'altro una scelta strategica anche in un'ottica futura: le linee guida europee sull'edilizia sostenibile impongono che dopo il 2020 tutti i nuovi edifici
siano in grado di autoprodurre l'energia che consumano, quindi ogni metro esposto al sole diventa una fonte di energia fondamentale.
Sul mercato europeo sono ancora poche le ditte che propongono facciate energeticamente attive: sono prodotti complessi che richiedono moduli di
collettori solari studiati ad hoc e che devono riuscire a inserirsi nell'impianto di riscaldamento e raffrescamento esistente dell'edificio.
Vanno inoltre progettati tenendo conto di particolari requisiti architettonici, visto che risultano visibili sia dall'esterno che dall'interno dell'edificio.
Il progetto avviato da KAB ed EURAC prevede che la Frener&Reifer sviluppi una facciata con inseriti dei particolari moduli di collettori solari in collaborazione con due ditte tedesche.
Il progetto è finanziato dai fondi della
Legge 14 per la promozione di ricerca e innovazione.
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