
Faccia a faccia, a Legnano, nella sede dell'
Energy Cluster, tra i rappresentanti delle
aziende che fanno parte della rete delle aziende che forniscono prodotti e servizi per la generazione e la distribuzione di energia elettrica, da fonti tradizionali e rinnovabili, riconosciuta ufficialmente dalla Regione Lombardia attraverso il programma DRIADE che ha inserito quello energetico tra i sette sistemi produttivi emergenti sul territorio, ed il Vice Presidente dell'Unione Europea, nonché commissario per l'industria e l'imprenditoria, Antonio Tajani.Fatte 100 le competenze e le tecnologie necessarie per costruire un impianto di produzione di energia elettrica a biomasse vegetali, l'industria lombarda ne ha in dote l'88%. Se si parla di un impianto eolico la percentuale è del 50%, per una centrale idroelettrica è l'80%, per una geotermica l'89%. Per un impianto fotovoltaico, invece, si arriva al 100%. Numeri che ben rappresentano la
capacità produttiva per impianti destinati all'energia pulita delle imprese lombade che aderiscono all'Energy cluster, ma che sono solo un esempio dell'importanza economica e tecnologica di questo sistema.Il profilo dell'Energy cluster di Legnano non si ferma alle percentuali che sono state appena date: ci sono anche altri numeri che testimoniano il successo di un'iniziativa che, partita nel marzo del 2009, si è già imposta
in Europa come il secondo polo energetico per importanza, dopo quello tedesco di Norimberga. A far parte della rete sono ben
500 imprese, con oltre 23mila addetti e ricavi annui per 9 miliardi di euro. "La strategia europea per la crescita economica e l'occupazione, Europa 2020, riconoce il grande potenziale dei settori legati alla
green economy, e in particolare a quello dell'energia pulita e rinnovabile - ha affermato Antonio Tajani -. Grazie alla visita all'Energy cluster lombardo ho avuto la dimostrazione concreta della validità di queste scelte strategiche e di come l'aggregazione tra le imprese sia il metodo più appropriato per sviluppare il potenziale di innovazione del settore".
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