"E' inammissibile che in un'azienda moderna avvengano ancora simili incidenti, tanto più grave se si considera che
Porto Torres si trova di fronte al
Parco nazionale dell'Asinara, uno degli ultimi paradisi naturali del Paese. La
E.On s'impegni ora a ripristinare lo stato di salute del litorale ma soprattutto ad adottare tutte le misure necessarie affinché disastri del genere non si ripetano".
Così il
presidente di Legambiente Sardegna Vincenzo Tiana, commenta la
perdita di petrolio avvenuta martedì scorso nei
depositi di E.On di Fiumesanto che secondo le ultime stime dovrebbe aggirarsi intorno ai
10 metri cubi, ovvero circa diecimila litri.
"Si tratta – continua Tiana – dell'ennesimo episodio di sversamento accidentale a danno delle nostre coste ed è ormai improrogabile avviare un piano di bonifica del territorio e ottenere adeguati risarcimenti. E' il momento anche – conclude il presidente di Legambiente Sardegna – di ripensare il modello di
sviluppo della Regione. Gli habitat e l'ambiente infatti sono la più grande risorsa dell'Isola minacciata costantemente dall'
industria degli idrocarburi".
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