I leader dell’
Unione Europea hanno in programma di fare pressione sugli
Stati Uniti per ottenere il taglio nelle emissioni di gas serra nel corso della conferenza di Copenhagen.
La presidenza dell’UE ha affermato di esigere “un segnale più chiaro da parte degli Stati Uniti” in merito agli sforzi per ridurre l’inquinamento da CO2. “Siamo preoccupati dal fatto che le iniziative intraprese finora non sono sufficienti a raggiungere l’obiettivo dei 2 gradi celsius di riduzione sul quale ci siamo accordati” ha aggiunto
Fredrik Reinfeldt, primo ministro svedese.
Un maggiore sforzo degli Stati Uniti significherebbe in primo luogo
aiuti economici ai paesi in via di sviluppo.
I leader europei sono allarmati anche dalla generale mancanza di impegno a livello globale: in un comunicato diramato pubblicamente, i governanti affermano che “ogni paese deve urgentemente porsi degli obiettivi ambiziosi per
riduzioni di medio termine e
azioni quantificabili” sui gas serra.
Il contributo di ogni nazione dovrà essere quantificato in base “alla
disponibilità economica e alla
responsabilità sulle emissioni”.
Si stima che i paesi più poveri necessitino di circa
100 miliardi di dollari all’anno per ridurre le proprie emissioni.
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