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Nasce ERP Italia Tessile: il primo consorzio italiano di respiro europeo

In ottica di economia circolare, il settore è chiamato ad accelerare: attualmente, in Europa, oltre il 78% dei rifiuti tessili viene avviato in discarica o è destinato alla termovalorizzazione (circa 5,6 milioni di tonnellate).

Redazione ImpresaGreen

European Recycling Platform - organizzazione paneuropea già attiva in Italia con la propria realtà locale annoverata tra i principali Sistemi Collettivi senza scopo di lucro che si fanno carico sull’intero territorio nazionale della gestione a norma dei RAEE (Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche), dei Rifiuti di Pile e Accumulatori - annuncia la costituzione del Consorzio ERP Italia Tessile in previsione dell'entrata in vigore della nuova Direttiva Europea per il corretto riciclo dei rifiuti tessili.

Questa entità no profit ha l’obiettivo di assicurare la corretta gestione degli obblighi di conformità nella gestione dei rifiuti tessili in via di definizione nell’ambito del Principio della Responsabilità Estesa del Produttore (EPR) e degli altri soggetti obbligati che operano nel nostro Paese.

Si tratta del primo Consorzio italiano per il riciclo dei rifiuti tessili di respiro autenticamente europeo. Proprio grazie all’appartenenza ad un gruppo globale diffuso in 18 paesi con 41 sistemi collettivi di raccolta, il Consorzio può giocare un ruolo cruciale nel rendere più sostenibile il settore, considerando la crescita della quantità di rifiuti tessili (capi di abbigliamento, tessuti arredo casa e calzature): + 63% entro il 2030.

“L'appartenenza ad un network integrato porta evidenti benefici ai Produttori e ai soggetti obbligati italiani in un settore come quello della moda vocato all’export. Affidandosi a ERP, le aziende che – una volta entrata in vigore la direttiva – sono obbligate a farsi carico della raccolta, possono fare riferimento ad un'unica organizzazione senza doversi rivolgere ad una molteplicità di interlocutori, semplificando la gestione della conformità a questa nuova Direttiva, beneficiando quindi di economie ed efficienze” ha dichiarato Alberto Canni Ferrari, Head of ERP Southern Europe.

In ottica di economia circolare, il settore è infatti chiamato ad accelerare: attualmente, in Europa, oltre il 78% dei rifiuti tessili viene avviato in discarica o è destinato alla termovalorizzazione (circa 5,6 milioni di tonnellate). In Italia i passi avanti da compiere sono ancora più importanti: ad oggi, infatti, viene raccolto soltanto il 10% circa del totale di immesso al consumo (circa 157.000 tonnellate su un totale di oltre 1 milione).

I dati, quindi, mostrano la necessità di un cambio di passo non più procrastinabile ed è per questo che il Consorzio ERP Italia Tessile si mette oggi a disposizione dei Produttori e degli altri stakeholder per contribuire alla definizione del nuovo sistema con lo scopo di colmare la distanza tra immissione sul mercato e raccolta differenziata, con obiettivi certamente molto sfidanti per il Sistema Paese se non si lavora tutti insieme sin da subito: 50% di materiale raccolto separatamente entro il 2035.

Anche in termini di mitigazione dell’impatto ambientale, è opportuno che il settore faccia adeguatamente la sua parte: in Europa, il consumo di prodotti tessili è, infatti, la quarta principale causa di impatto sui cambiamenti climatici, mentre, a livello mondiale, si colloca al terzo posto per l’utilizzo di acqua e suolo. In aggiunta, secondo uno studio condotto dall'Agenzia Europea per l'Ambiente (EEA), il consumo pro-capite di prodotti tessili di un cittadino dell'UE si aggira attorno ai 14.8 kg suddivisi tra capi di abbigliamento, tessuti per la casa e scarpe.



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Pubblicato il: 21/11/2023

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