Intesa Sanpaolo, il Piano d’Impresa 2022-2025, si è impegnata a raggiungere l'obiettivo di zero emissioni nette, entro il 2030 per le proprie ed entro il 2050 per i portafogli prestiti e investimenti e per l'asset management e l'attività assicurativa.
Redazione ImpresaGreen
GSE, Gestore dei Servizi Energetici, società del Ministero dell'Economia per la promozione dello sviluppo sostenibile, e Intesa Sanpaolo hanno sottoscritto un Protocollo di collaborazione finalizzato a favorire l’integrazione delle tematiche ESG e dello sviluppo sostenibile nell’ambito finanziario e nel tessuto imprenditoriale nazionale.
Il Protocollo prevede l’avvio di attività congiunte tra il GSE e diverse strutture della Banca con l’obiettivo di facilitare la valorizzazione dei fattori ambientali nel settore finanziario e di sostenere iniziative di formazione e supporto alle imprese sui temi della transizione energetica e di modelli innovativi di crescita sostenibili. Tra le varie attività, verranno realizzati nuovi modelli per l’analisi e la valutazione dei rischi climatici e ambientali connessi alla transizione ecologica e le modalità più efficaci di integrazione nel modello di rischio aziendale della Banca.
La collaborazione con GSE è profonda e articolata e si dipana su diversi ambiti della banca sotto il coordinamento della Direzione Strategic Support: lo sviluppo di analisi di scenario per la valutazione del rischio di transizione in base a caratteristiche settoriali, dimensionali e territoriali, evidenziando i fattori di mitigazione, in linea con le indicazioni della BCE con la Direzione Studi e Ricerche e la Direzione Crediti; lo studio dell’integrazione dei rischi climatici e ambientali nel modello di rischio aziendale, in particolare nel processo di erogazione del credito con l’Area Chief Risk Officer; l’avvio di iniziative di formazione alle imprese italiane sui temi della transizione energetica e della riduzione del carbon footprint e per favorire progetti di sviluppo e investimento sostenibile, anche in logica di valorizzazione delle filiere produttive con le divisioni Banca dei Territori e IMI Corporate & Investment Banking.
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