La prima piattaforma digitale di Fishing For Litters nata con la missione di creare un legame tra le persone e l’oceano per garantirne la salvaguardia, fa il bilancio dell’anno appena finito: 6 porti attivati in 3 Paesi - Italia, Brasile e Indonesia - e 49 pescatori coinvolti.
Redazione ImpresaGreen
160mila kg di rifiuti marini raccolti tra Italia, Brasile e Indonesia. E’ questo il bilancio del 2022 di Ogyre, la prima piattaforma digitale italiana di “Fishing For Litter” nata con la missione di fare da “ponte” tra le persone che hanno a cuore la salute del mare e dell'oceano, applicando un approccio community-driven alla rigenerazione ambientale.
Nel 2022 Ogyre ha attivato 6 porti in Italia, Brasile e Indonesia, coinvolgendo 49 pescatori che hanno raccolto, ogni mese, fino a 18mila kg di rifiuti. Di questi, il 66% proviene da Rio de Janeiro, il 30% da Bali e il 4% dai mari italiani.
L’impatto di Ogyre, sulle aree in cui è attiva l’azienda, è triplice. Dal punto di vista ambientale, supporta la pulizia degli oceani lavorando con flotte di pescatori che si occupano della raccolta e del corretto smaltimento dei marine litters, in ottica di riciclo e rigenerazione. Dal punto di vista sociale, Ogyre genera un impatto positivo sulle comunità locali di pescatori coinvolti nel progetto, sulle loro attività di pesca e sul loro reddito, grazie al contributo economico riconosciuto ai pescatori per la raccolta dei rifiuti. Dal punto di vista economico, Ogyre supporta le aziende in un percorso verso la sostenibilità, accompagnandole in progetti a impatto sociale e ambientale positivo e distribuendo prodotti realizzati in materiale riciclato o rigenerato il cui acquisto contribuisce direttamente alla pulizia degli oceani.
“Il 2022 è stato un anno molto importante per Ogyre che, per la prima volta, ha portato la sua attività oltre i confini nazionali. Anche perché il problema dei rifiuti in mare è estremamente più significativo in Indonesia e in Brasile rispetto che nei mari europei e italiani”, spiegano Antonio Augeri e Andrea Faldella, founders di Ogyre.
I rifiuti marini raccolti dalla flotta di Ogyre vengono differenziati direttamente a bordo in appositi sacchi forniti da Ogyre e quindi conferiti e smaltiti correttamente una volta riportati a terra, secondo le norme specifiche delle rispettive località di recupero e grazie all’aiuto di alcuni partner locali. Il 12% dei rifiuti raccolti viene riciclato o immesso nel circuito di rigenerazione: purtroppo, questo non è possibile per il totale dei rifiuti raccolti, poiché in molti casi si presentano troppo deteriorati.
“Il raggiungimento di questi importanti traguardi è stato possibile anche grazie al supporto delle aziende che hanno deciso di realizzare insieme ad Ogyre progetti di sostenibilità con al centro proprio la raccolta di marine litters: ad oggi sono 43 le aziende partner che sostengono la nostra missione - continuano Faldella e Augeri -. L’obiettivo di Ogyre è quello di migliorarci sempre e rendere più forte il contributo per la salvaguardia dei mari e degli oceani e nel 2023 puntiamo a raccogliere 350 tonnellate di rifiuti”.
Il bilancio del 2022 di Ogyre permette anche di stilare una particolare classifica: quella dei rifiuti più strani che sono stati recuperati dai pescatori. Il primo posto di questa particolare graduatoria se lo aggiudica un water, seguito da un divano, televisori e materassi: tutti rifiuti recuperati nei porti brasiliani. Rimanendo in Italia, invece, il rifiuto più curioso recuperato dai pescatori di Ogyre è un telecomando.
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