Protezione e risanamento dell’ambiente, miglioramento dei mezzi di sussistenza degli agricoltori e del benessere delle comunità agricole: con questi obiettivi Nestlé sta lavorando globalmente ai suoi piani per supportare e accelerare la transizione verso un
sistema alimentare rigenerativo. In collaborazione con i suoi partner,
inclusa la rete di oltre 500.000 agricoltori e 150.000 fornitori, l’azienda contribuirà al progresso delle pratiche rigenerative nel sistema alimentare. Nestlé avvierà anche nuovi programmi per aiutare ad affrontare le sfide sociali ed economiche di questa transizione.
Nestlé è una dei firmatari dell’impegno
“Business Ambition for 1.5°C” delle Nazioni Unite ed è stata una delle prime aziende a condividere, a dicembre 2020, il suo piano dettagliato e con scadenze ben definite. L’azienda sta adottando misure per dimezzare le sue emissioni entro il 2030 e raggiungere quota zero entro il 2050.
“
Attraverso le nostre partnership di lungo corso con le comunità agricole di tutto il mondo vogliamo accrescere il nostro supporto verso pratiche agricole che siano buone per l’ambiente e per le persone” – ha affermato
Mark Schneider, CEO di Nestlé – “
Al fine di sostenere una corretta transizione, per noi è fondamentale aiutare gli agricoltori di tutto il mondo che si assumono i costi e i rischi legati al passaggio all’agricoltura rigenerativa”. Anche
Nestlé Italia contribuisce alla realizzazione di questo impegno globale grazie a un progetto che si focalizza sulla tradizionale coltivazione del pomodoro.
In collaborazione con Steriltom, storico fornitore di polpa di pomodoro per le pizze Buitoni, l’azienda ha avviato in Italia all’inizio del 2021 un primo progetto di agricoltura rigenerativa che, grazie a
sonde “intelligenti” installate nei campi, contribuisce a
risparmiare più del 40% di acqua per l’irrigazione dei pomodori.
Il programma si basa sull’istallazione di 8 sonde (tensiometri) che monitorano un’area del piacentino, pari a 62 ettari completamente dedicati a Nestlé per la coltivazione delle circa 2.700 tonnellate di pomodoro destinato ogni anno allo stabilimento Buitoni di Benevento, l’Hub internazionale per la pizza surgelata del Gruppo.
Attraverso un
dispositivo mobile che comunica con i sensori presenti sulla sonda, gli agricoltori riescono ad ottenere aggiornamenti e informazioni dettagliate sulle
condizioni di umidità del terreno. In questo modo si garantisce una maggiore efficienza dell’irrigazione, riducendo significativamente lo spreco idrico e permettendo alla pianta di ricevere sempre la quantità di acqua realmente necessaria. Così le piante di pomodoro si mantengono in buona salute e, di conseguenza, sono più reattive e resistenti in caso di attacchi patogeni o di ondate di calore particolarmente intense, consentendo di limitare l’utilizzo di eventuali trattamenti chimici e salvaguardando quindi la biodiversità. Inoltre, questa pratica contribuisce anche a proteggere la fertilità del suolo, salvaguardandone le sostanze organiche.
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