Nasce il Copper Action Hub: 10 esperti europei studieranno l'uso del rame in chiave green
Naturalmente antimicrobico, il rame elimina batteri e virus dalle superfici, riducendo il rischio di contaminazione in luoghi pubblici e ad alta frequentazione. Altamente riciclabile, ben l’80% del rame estratto fin dall’antichità è tutt’oggi ancora in uso sotto varie forme.
Redazione ImpresaGreen
Dalla rafforzata consapevolezza sulla possibilità di trasmissione di malattie infettive attraverso la contaminazione da virus e batteri delle superfici prende il via un nuovo progetto europeo per creare una piattaforma aperta che valorizzi le proprietà naturalmente antimicrobiche del rame e usarle come leva per un futuro più sicuro e sostenibile.
Cuore del progetto è il Copper-Action Hub: un board indipendente composto da espertiinternazionali, riconosciuti per le loro conoscenze e approfondite esperienze in diversi settori. L’Hub redigerà white paper, testi e linee guida sull’uso del rame nei settori di maggiore impatto, quali edilizia, trasporti, sanità sulla base delle evidenze scientifiche derivanti dalla letteratura internazionale.
Il Board ambisce inoltre a collaborare all’individuazione di percorsi normativi per regolamentare l’utilizzo del rame per le sue proprietà antimicrobiche. Il rischio di contaminazione per contatto è infatti particolarmente elevato negli ospedali, nelle scuole, sui mezzi di trasporto e, in generale, in tutti i luoghi pubblici molto frequentati. Il rame, un materiale antico e nobile, ha naturalmente proprietà antimicrobiche in grado di assicurare una riduzione del rischio di infezioni da contatto. In questo contesto, il rame può essere utilizzato per moltissime applicazioni industriali ma anche negli ambienti domestici e ad alta frequentazione (p. es ospedali, uffici, scuole, mezzi di trasporto) per rendere le superfici che tocchiamo più frequentemente - maniglie, corrimano, manici – più sicure.
L’Hub è presieduto dal Dott. Roberto Bertollini, esperto di salute pubblica, già rappresentante dell’OMS presso l’UE, che ha così commentato l’avvio dei lavori: “Siamo orgogliosi di contribuire a un progetto che vuole approfondire e caratterizzare le proprietà del rame, grazie a un linguaggio chiaro ma rigoroso e autorevole come quello della scienza. Lavoreremo per contribuire alla sicurezza delle persone e al benessere delle nuove generazioni.”
Il lavoro dei membri del Copper Action Hub si fonda su pluralità, autorevolezza e solidità delle fontiscientifiche, riconosciute a livello internazionale. Le fonti – in continuo aggiornamento e analisi– sono rivolte a valutare il ruolo che le superfici ricoprono nelle trasmissioni delle infezioni.
La letteratura scientifica ha dimostrato che il rame riduce l’esposizione ad agenti patogeni clinicamenterilevanti che sono spesso associati a infezioni nosocomiali, con conseguente degenza ospedaliera prolungata, disabilità a lungo termine, aumento della resistenza dei microrganismi agli antimicrobici emaggiore assistenza sanitaria.Il rame e le leghe di rame sono antimicrobici in quanto possono eliminare i virus e batteri dalleproprie superfici in tempi brevissimi, riducendo i rischi di diffusione e trasmissione di infezioni.
Tra ipatogeni che il metallo può eliminare ci sono E. Coli, Salmonella, MRSA, Campylobacter, Legionella ePneumophila; virus come quelli influenzali, Rotavirus, l’HIV e i Coronavirus, incluso il SARS-CoV2.
Uno studio dell’Istituto di Virologia dell’Università di Pisa ha recentemente dimostrato che il rame può ridurre la carica virale del SARS-CoV2 del 90% nel giro di 10 minuti e neutralizzare il virus al 100% in un’ora.
Il rame è inoltre un metallo altamente riciclabile: le stime concordano nel dire che l’80% del rame estratto fin dall’antichità sia tutt’oggi ancora in uso sotto varie forme. Il rame conserva tutte le proprietà originali indipendentemente da quante volte sia stato riciclato o per quali applicazioni è stato usato, mantenendo tutte le sue caratteristiche all’infinito. Solo in Europa, sono oltre due milioni le tonnellate di rame che provengono da prodotti a fine vita o da scarti di produzione.
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