Da imputati per il loro - percepito, non sempre reale - alto livello di consumo energetico a
potenziali pionieri di un nuovo modello di efficienza energetica ed uso delle energie rinnovabili, grazie all’innovazione tecnologica. È il percorso che stanno facendo
gli hyperscaler e i grandi colocator, ora che si fanno sempre più evidenti sia il loro sforzo ad essere più sostenibili, sia i risultati concreti che questo sforzo sta portando
nei loro data center.
È il caso ad esempio del colocator norvegese
Green Mountain, che ha adottato le tecnologie
Vertiv per migliorare l’efficienza e la
sostenibilità del suo data center
DC-1 Stavanger. Una struttura da quasi 23 mila metri quadrati ricavata in un
ex deposito munizioni della NATO. Pensate a sei palazzine di due piani poste all'interno di una montagna, con un centinaio di metri di solido granito a proteggere le server room. Stavanger è qualcosa di molto simile.
DC-1 Stavanger è stato
pensato sin da subito come un data center "verde". Usa energia idroelettrica rinnovabile al 100% ed è raffreddato con l’acqua del fiordo su cui si affaccia, che garantisce una temperatura di 8°C durante tutto l’anno. Grazie alla posizione unica e alla drastica riduzione di apparecchiature di raffreddamento, la struttura ha una
emissione di CO2 prossima allo zero. Tuttavia, come tutti i data center, richiede gruppi di continuità e sistemi di gestione termica per garantire un uptime ottimale.
Su questi aspetti lo staff del data center ha lavorato con Vertiv, dopo aver visitato i
Vertiv Customer Experience Center in Italia per
osservare in azione le tecnologie dell'azienda e testarne le prestazioni.
Green Mountain ha scelto le
unità perimetrali di raffreddamento ad acqua refrigerata e ad alta efficienza Vertiv Liebert PCW, per una potenza frigorifera installata totale di 5 MW. Vertiv è stata scelta anche per un altro progetto implementato in parallelo, fornendo
diversi sistemi UPS Liebert EXL S1 che utilizzano batterie di backup agli ioni di litio, un’alternativa di maggiore durata rispetto ai tradizionali sistemi di batterie VRLA.
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