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Gruppo CAP: arriva il drone che analizza i nutrienti del suolo agricolo

Nuova sperimentazione per Gruppo CAP: un drone è in grado di analizzare i nutrienti del suolo agricolo, preservando la qualità dell'acqua della falda.

Redazione ImpresaGreen

Sei mesi di incubazione fianco a fianco con i ricercatori e il patrimonio di tecnologie di Gruppo CAP, il gestore del servizio idrico integrato della Città metropolitana di Milano che dal 2018 ha avviato un programma di incubazione e scouting per supportare i progetti delle realtà imprenditoriali più innovative nel settore idrico.
Smart Cloud Farming è la startup italo-tedesca incubata dall'utility lombarda, che ha di recente avviato la prima sperimentazione in Italia per monitorare da remoto il contenuto di nutrienti del suolo agricolo, impiegando un drone che adotta "sensori intelligenti" e dispositivi IOT (Internet of Things).
 
Frutto di una sinergia industriale internazionale che vede, oltre a Gruppo CAP, partner del calibro dell'Istituto Fraunhofer di Berlino, il Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali dell'Università Statale di Milano e la Cascina sperimentale Baciocca, il progetto mira a dare vita a un nuovo sistema di fertirrigazione per monitorare e analizzare le prestazioni e l'efficienza delle coltivazioni, grazie ai nuovi sistemi dell'agricoltura di precisione, ma anche a preservare la qualità dell'acqua della falda che potrebbe essere danneggiata a causa di un eccessivo o inappropriato impiego di fertilizzanti chimici. 
La sperimentazione, effettuata su una delle aree agricole del Comune di Cornaredo, ha permesso di raccogliere i primi dati che verranno analizzati e serviranno come base di studio per procedere nei prossimi mesi a un nuovo test sul campo. Il vantaggio competitivo della tecnologia sviluppata da Smart Cloud Farming è quello di razionalizzare l'utilizzo di fertilizzanti e concimi chimici,consentendo agli agricoltori di intervenire solo sui terreni in cui è realmente necessario, per tutelare non solo la qualità del suolo e delle colture, ma anche le falde acquifere dalla contaminazione di sostanze dannose. Tutto ciò grazie a un processo tecnologicamente molto avanzato, che utilizza un drone equipaggiato con una camera "iperspettrale", capace di scansionare il terreno sul quale sta volando sia nel campo visibile sia nell'infrarosso. In questo modo, Smart Cloud Farming mira a creare una correlazione tra la risposta del sensore e l'indice NPK (che indica il quantitativo dei principali elementi nutritivi: azoto-fosforo-potassio), un parametro utile per aiutare gli agricoltori a dosare in maniera controllata le sostanze fertilizzanti, mettendo in atto quindi un approccio di "coltivazione di precisione". 

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Pubblicato il: 10/11/2020

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