L'Intelligenza Artificiale potrebbe aiutare la sicurezza alimentare e nutrizionale. Per questo motivo FAO, IBM e Microsoft si sono impegnate a collaborare per trovare modi concreti per usare l'Intelligenza Artificiale di modo da poter
nutrire una popolazione globale stimata di quasi 10 miliardi entro il 2050.
La parte difficile di questo obiettivo sarà raggiungerlo salvaguardando le risorse naturali, non impattando sul cambiamento climatico e gestendo eventi di portata globale come le pandemie. La discussione sul tema si è tenuta nel corso dell'evento
AI, Food for All. Dialogue and Experiences organizzato con la Pontificia Accademia per la Vita.
Applicare l'AI all'agricoltura si prospetta come una chiave vincente nello
sviluppo sostenibile perché ha un enorme
potenziale nella trasformazione dei sistemi alimentari. Il suo impiego può ottimizzare attività svolte manualmente, come la semina e la raccolta, aumentando la produttività e migliorando le condizioni di lavoro. Inoltre, gestione e pianificazione ottimizzate possono ottimizzare l'impiego delle risorse naturali.
Sono tre le aree agricole di particolare interesse per l'applicazione dell'IA. La prima è la
robotica agricola: si pensi ai robot per la raccolta della frutta e della verdura, di cui si sono visti tanti progetti negli ultimi anni. Il secondo è il
monitoraggio del suolo e delle colture, che permette di comprendere quali coltivazioni sono più adatte, come applicare un'azione di conservazione del suolo e come favorire una crescita migliore delle coltivazioni. Il terzo è
l'analisi predittiva, che abbraccia meteo e altri elementi per una gestione ottimale di semina e raccolta.
In occasione dell'evento sono stati presentati due esempi di applicazione dell'IA in agricoltura. Il primo è il
portale WaPOR della FAO, che monitora e riporta la produttività dell'acqua nell'agricoltura in Africa e nel Vicino Oriente. Fornisce un accesso aperto al database della produttività idrica e ai dati cartografici e consente di impostare query, analisi temporali, statistiche e altro.
Il secondo è
Agric Stress Index System (ASIS), un indicatore sviluppato dalla FAO per il monitoraggio precoce delle aree agricole con un'alta probabilità di stress idrico o di siccità. È operativo a livello globale, regionale e nazionale e si serve della tecnologia satellitare.
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