“Dal taglio del costo del lavoro nei settori agricoli più duramente colpiti al sostegno delle filiere, dagli aiuti alimentari ai più bisogni all’accesso al credito fino all’anticipo al 70% dei fondi comunitari alle aziende, ammontano a 1,2 miliardi i sostegni alle imprese agricole italiane autorizzati dalla Commissione Europea per fronteggiare la drammatica emergenza Covid 19”. E’ quanto afferma
il presidente della Coldiretti Ettore Prandini in riferimento all’approvazione definitiva del Decreto Rilancio. Il provvedimento contiene un corposo pacchetto di interventi per il settore fortemente sostenuti dalla Coldiretti.
Sono 426 i milioni – sottolinea la Coldiretti – destinati all’esonero per i primi sei mesi del 2020 dei contributi previdenziali e
assistenziali dovuti dai datori di lavoro appartenenti alle filiere agrituristiche, apistiche, brassicole, cerealicole, florovivaistiche, vitivinicole ma anche ippicoltura, pesca e dell’acquacoltura. Importante – continua la Coldiretti – è anche l’istituzione di un Fondo emergenziale di 90 milioni a supporto del settore zootecnico, il rifinanziamento con 30 milioni di euro della cambiale agraria e la destinazione di 30 milioni di euro aggiuntivi per il Fondo di solidarietà nazionale, per sostenere le imprese agricole danneggiate dagli attacchi della cimice asiatica.
Senza dimenticare – precisa la Coldiretti – il fondo per le emergenze alimentari con 300 milioni di euro e le misure a favore delle filiere agroalimentari
come i 100 milioni destinati alla vendemmia verde, il fondo indennità sospensione attività pesca e acquacoltura e l’indennità per i lavoratori e l’estensione del contributi a fondo perduto anche alle aziende agricole.
“La situazione resta grave nelle campagne dove ora è urgente attivare al più presto le misure varate senza burocrazia” ha concluso il Presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che a preoccupare sono le previsioni per l’autunno con le esportazioni in sofferenza, il turismo in affanno e la ristorazione lontana dalla ripresa con un duro impatto su settori importanti dell’agroalimentare, dal vino alla carne, dal latte all’olio.
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