Da quando la green economy è salita alla ribalta delle cronache si sente spesso raccontare di idee che associano la moda con il riciclo. Succede molto spesso con gli accessori, come ad esempio borse e cinture. Qualche volta anche con gli abiti. Molte delle idee che nascono in quest'ultimo settore prendono ispirazione da una startup italiana avviata nel 2014, che da allora ha fatto molta strada, riuscendo a fornire i suoi tessuti a machi di grande rilievo internazionale come Pitti, Ferragamo e H&M.
Si tratta di Orange Fiber, che prduce tessuti per l'alta moda usando gli scarti della lavorazione delle arance. L'idea è stata di una delle sue fondatrici, Adriana Santanocito, che dopo un corso triennale in Fashion Design si è specializzata in materiali tessili e nuove tecnologie. Ispirandosi alla sua Sicilia e facendo appello a una grande creatività, Adriana ha pensato di creare un tessuto usando gli agrumi siciliani.
Nel 2012 ha curato la fase di ricerca e sviluppo con la collaborazione del Politecnico di Milano. Due anni dopo ha creato la sua startup insieme a Enrica Arena, che in Orange Fiber si occupa di project management, della comunicazione e della partecipazione a bandi e concorsi nazionali ed internazionali.
Tessuti dalle arance
Il brevetto a cui Orange Fiber deve la sua popolarità è relativo al processo che consente di trasformare la cellulosa in un tessuto di alta qualità capace di rispondere al bisogno di sostenibilità della moda. La cellulosa è uno scarto derivante dalla lavorazione degli agrumi, che quando non riciclato comporta elevati costi per lo smaltimento al termine dei processi alimentari. Ogni anno le industrie di trasformazione agrumicola scartano oltre 700.000 tonnellate di sottoprodotto.
Orange Fiber lo recupera e lo usa per produrre tessuti ecosostenibili di alta qualità. I primi tessuti sono stati presentati nell'anno di inaugurazione della startup, in occasione della Vogue Fashion’s Night Out. Si trattava di un raso bianco e di un pizzo nero e bianco, ottenuti tessendo la speciale fibra brevettata con della seta comasca.
È stato l'inizio del successo. Le fondatrici hanno convertito una linea di produzione di un impianto di trasformazione agrumicola. L'impianto pilota ha preso il via in Sicilia a fine 2015. La scelta della regione non è causale, dato che la Sicialia è fra le maggiori produttrici di agrumi. Così facendo, oltre a realizzare un tessuto eco sostenibile, Orange Fiber ottimizza la logistica nella prima fase di lavorazione.
In Sicilia viene estratta la cellulosa che serve per la filatura. La lavorazione dei tessuti avviene poi in Spagna, dov'è un partner a trasformare i materiali in filato. Il cerchio si chiude poi nel comasco, dove una tessitura locale realizza il tessuto sostenibile di alta qualità apprezzato dalle case di moda.
Eco sostenibilità
Le chiavi ecosostenibili di Orange Fiber sono almeno tre. La prima è l'estrazione del materiale da un sottoprodotto industriale non rivale all’alimentazione. Il secondo è l'impiego di quello che è a tutti gli effetti uno scarto, che comporta costi per lo smaltimento. Il terzo è che soddisfa la crescente richiesta di cellulosa per uso tessile, da impiegare al posto del cotone.
A questo proposito vale la pena ricordare che il cotone è una pianta ad alta intensità idrica. Basti pensare che per produrre una camicia di cotone occorrono circa 700 litri d'acqua. Non è un caso che la moda sia la seconda industria al mondo per consumo di acqua. Da tempo l'industria della moda sta cercando alternative meno bisognose di risorse naturali, e la proposta di Orange Fiber è una promessa eccellente in fatto di preservazione delle risorse industriali.
La sensibilizzazione al fattore ambientale è tale che quest'anno a gennaio è stato organizzato il primo evento interamente dedicato alla sostenibilità e innovazione nella moda. Si è trattato di WSM FashionReboot, con l'appoggio di MISE, ICE, Confartigianato Imprese e Comune di Milano. Orange Fiber vi ha partecipato insieme alle aziende tessili più attente all'ambiente, per promuovere il messaggio culturale per una moda etica e sostenibile.
Collezioni e tessuti
La prima collezione realizzata con i tessuti ricavati dagli scarti degli agrumi è la Ferragamo Orange Fiber Collection. La casa, oltre ad apprezzare i filati, ha anche condiviso i valori etici alla base del progetto, mostrando le potenzialità dei tessuti.
Per il momento i tessuti prodotti da Orange Fiber sono un raso, un popeline e un twill simile alla viscosa. Sono frutto dell'unione fra cellulosa e seta. Le idee sono tutt'altro che esaurite. Le fondatrici, con gli altri sei collaboratori ora all'attivo, stanno lavorando a varie tipologie di tessuti, dai più strutturati ai più delicati. L'obiettivo è di soddisfare tutte le esigenze di creazione dei brand di moda.
I tessuti in origine sono di colore bianco naturale, in seguito è possibile tingerli, stamparli e colorarli come i tradizionali tessuti. Anche il lavaggio è analogo a quello a cui siamo abituati per i capi d'abbigliamento.
Finanziamenti
Nel 2019 Orange Fiber ha beneficiato di un round di finanziamenti da 100.000 euro da parte di Angels for Women, primo network italiano di business angel per imprese e startup al femminile, promosso da AXA Italia in partnership con Impact Hub Milano. È stata attivata anche una campagna di crowfunding su CrowdFundMe, da poco conclusa. L'obiettivo inizialmente fissato era 250.000 euro, la campagna si è chiusa con investimenti di 650.000 euro.
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