E' stata pubblicata la diciannovesima edizione del
Rapporto Rifiuti Speciali dell’Ispra, che ogni anno fornisce un quadro di informazioni oggettivo e puntuale sulla produzione e gestione dei rifiuti speciali non pericolosi e pericolosi.
Cresce la produzione dei rifiuti speciali in Italia: gli ultimi dati disponibili indicano che la produzione aumenta del 3,3% (circa 4,6 milioni di tonnellate) arrivando a superare 143 milioni di tonnellate. I rifiuti non pericolosi, che rappresentano il 93% del totale di quelli prodotti, crescono di oltre 4 milioni di tonnellate (+3,3%), mentre quelli pericolosi di 376 mila tonnellate (+3,9%).
Confermata l’incidenza del
settore costruzioni e demolizioni sulla produzione complessiva: con oltre 60 milioni di tonnellate è quello che concorre maggiornamente (42,5% del totale prodotto), seguito dalle attività di trattamento dei rifiuti e di risanamento – ad esempio, le bonifiche - (oltre 38 milioni di tonnellate prodotte che contribuiscono al 26,5% del totale) e dall’insieme delle attività manifatturiere la cui produzione, 28,6 milioni di tonnellate, sfiora il 20%. Le altre attività economiche contribuiscono, complessivamente, alla produzione di rifiuti speciali con una percentuale dell’11% (15,8 milioni di tonnellate).
Al
nord Italia si producono quasi 84,9 milioni di tonnellate (59,2% del dato complessivo nazionale). La produzione del Centro si attesta a 25,1 milioni di tonnellate (17,5% del totale), mentre quella del Sud a 33,4 milioni di tonnellate (23,3%).
La
Lombardia produce 32,3 milioni di tonnellate (38% del totale dei rifiuti speciali generati dal nord Italia), il Veneto 15,9 milioni di tonnellate (18,7% della produzione totale delle regioni settentrionali), l’Emilia-Romagna 14,5 milioni di tonnellate (17,1%) e il Piemonte 11,1 milioni di tonnellate (13,1%).Tra le regioni del Centro, i maggiori valori di produzione si riscontrano per la Toscana con 9,8 milioni di tonnellate (38,9% della produzione dell’intera macroarea) e per il Lazio (9 milioni di tonnellate, 35,8%).
Al
Sud, la Puglia con una produzione complessiva di rifiuti speciali pari a 8,9 milioni di tonnellate, copre il 26,5% del totale della macroarea geografica, seguita dalla Campania con 7,3 milioni di tonnellate (21,7%) e dalla Sicilia con 7,2 milioni di tonnellate (21,6%).
Gli
impianti di gestione dei rifiuti speciali operativi nel 2018 sono 10.813 di cui 6.232 situati al Nord, 1.880 al Centro e 2.701 al Sud. In Lombardia sono localizzate 2.138 infrastrutture, il 19,8% circa del totale degli impianti presenti sul territorio nazionale. Gli impianti dedicati al recupero di materia sono 4.425 (41% del totale).
I rifiuti speciali gestiti in Italia nell’anno di riferimento, superano 152 milioni di tonnellate, di cui 143 (93,7% del totale gestito) non pericolosi e i restanti 9,6 milioni di tonnellate (6,3% del totale gestito) pericolosi.
La quantità totale di rifiuti speciali esportata nel 2018 è pari a circa 3,5 milioni di tonnellate (2,4% della produzione totale).
I maggiori quantitativi sono destinati alla Germania (957 mila tonnellate) e sono prevalentemente rifiuti pericolosi (658 mila tonnellate) prodotti dalle attività di costruzione e demolizione (oltre 324 mila tonnellate) e da impianti di trattamento dei rifiuti (285 mila tonnellate).
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