Nessuna ‘Fase due’ per Siemens in Italia, dice Claudio Picech, presidente e AD di Siemens, ieri 4 maggio, giorno in cui molte imprese hanno riaperto i battenti
: “Non vogliamo vivere in fasi, ma convivere con il virus in modo ancora più dinamico. Per noi la priorità è sempre stata la sicurezza delle nostre persone, anche prima dell’insorgere dell’emergenza sanitaria. Piuttosto, il nostro impegno attuale deve essere canalizzato a imparare a coabitare con il Coronavirus, mettendo sempre la salute dei colleghi davanti a tutto,”
Serve una metamorfosi
“Le aziende devono guidare una metamorfosi che da qualche tempo ha fatto il suo esordio nel mondo del business e che ruota attorno al concetto di VUCA (Volatility, Uncertainty, Complexity, Ambiguity) – prosegue Picech -.
Anche la crisi attuale ci sta mettendo di fronte alla necessità di accelerare quanto più possibile la nostra capacità di adattamento al nuovo mondo dinamico, nel quale è indispensabile realizzare una rinnovata cultura aziendale basata su modelli di management e di leadership diversi. Un paradigma in grado di supportare il modo in cui si prendono le decisioni, si definiscono gli obiettivi, si aiutano le nostre persone a crescere, insomma si crea il futuro dell’azienda, probabilmente più virtuale di quello cui oggi siamo abituati, ma con la capacità di saper quando il face-to-face è inevitabile”. In armonia verso la 'nuova normalità'Il futuro dell’azienda di questi tempi passa ovviamente anche per una
completa rivisitazione degli ambienti di lavoro, adattati per offrire a tutti
condizioni di lavoro più sicure e abilitando così la possibilità di
un’armonia tra l’home working e la presenza fisica delle persone in sede, in base alle specifiche esigenze.
Siemens ha adottato lo
smart working - implementato dall’azienda
già dal 2018 -
in modalità ‘full’ per i collaboratori a partire dal 24 febbraio.
Dal 4 maggio alcuni contingenti di dipendenti possono rientrare nelle sedi aziendali - partendo da quella di Milano - completamente adeguate e predisposte in piena sicurezza, nel rispetto di normative e protocolli vigenti.
All’ingresso in azienda è prevista la
misurazione della temperatura corporea con i termometri laser e, solo successivamente, se sotto i 37,5°, vengono consegnate
mascherine e guanti. Viene inoltre distribuito un
opuscolo informativo con le
regole e i comportamenti da tenere. Una volta entrati in ufficio, sanificato quotidianamente e con diverse integrazioni ad hoc al giorno, i
megaschermi della lobby ricordano - attraverso video animazioni - le
informazioni più importanti in termini di salute e sicurezza.Già dal 10 marzo erano accessibili in tutte le sedi alcune aree ‘Droplet-free’: ciò ha consentito di far accedere un numero ristretto di dipendenti negli uffici, che hanno continuato ad operare in totale sicurezza per fornire assistenza e service per i clienti secondo le norme vigenti. Queste zone - adesso ulteriormente ampliate – accolgono un numero maggiore di persone e sono contrassegnate da
apposite segnaletiche che indicano, per esempio, dove occorre camminare e dove sedersi per mantenere le distanze di sicurezza.
Claudio Picech, presidente e AD di SiemensNelle
postazioni le persone trovano kit che comprendono guanti, gel igienizzanti in confezione spray e panni, per effettuare una propria ulteriore sanificazione personale su tavolo, tastiera e mouse, se desiderato. I
dispenser con il liquido lavamani disinfettante sono stati distribuiti in numerosi punti dell'azienda: all’ingresso, in prossimità dei locali mensa, nelle caffetterie. In mensa si mangia su due turni, il cibo è posizionato sui tavoli distanziati, sotto forma di lunchbox, confezionati singolarmente. Un altro passo concreto verso la
‘nuova normalità’.‘Disporre di una sede sicura nella quale portare avanti le proprie attività è giusto –
conclude Picech -.
Oggi dobbiamo però essere consapevoli che sarà necessario passare dall’ormai consolidato Smart Working a un concetto più ampio di Smart Life, nel quale armonizzare la vita lavorativa e professionale con quella privata e familiare, consapevoli che sarà necessario apprendere nuove pratiche di lavoro così come di vita quotidiana. Per adesso in convivenza forzata con il Covid-19, sperando che presto venga trovato un vaccino”.
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