L’estate 2019 frena: nonostante il buon andamento di agosto, la stagione chiude con 205,7 milioni di presenze, circa 2,3 milioni di presenze in meno rispetto al 2018 (-1,1%). Un bilancio magro, su cui pesano incertezze meteo e rallentamento economico italiano ed internazionale, ma anche la ripartenza dei Paesi mediterranei nostri competitor. È quanto emerge dalla consueta indagine
realizzata da CST per Confesercenti-Assoturismo su un campione di 2.484 imprese ricettive.
Secondo le stime, la contrazione maggiore riguarda il mercato italiano, che si ferma a 110 milioni di presenze (-1,6 milioni in meno sul 2019, -1,5%). Gli stranieri si fermano a 95,8 milioni di presenze (-0,7%), con una diminuzione di 696 mila unità. Il rallentamento è confermato anche dai dati di contabilità nazionale Istat che segnalano
un arretramento della spesa dei turisti esteri sul territorio nazionale (-1,5% nel secondo trimestre dell’anno rispetto al primo).
Non tutte le aree, però, hanno sofferto allo stesso modo. Il
Nord Ovest segna il risultato migliore (+0,2%) grazie al leggero aumento della domanda straniera (+0,7%), mentre
Nord Est e Centro hanno registrato i risultati peggiori, entrambi in calo del -1,6%. Cali più contenuti sono stati registrati nelle regioni del
Sud-Isole (-0,6%), dove il mercato estero ha segnato il +1,2% e quello italiano il -1,5%.
Dall’indagine emergono risultati differenziati anche per le diverse tipologie di prodotto. Le
città d’arte hanno registrato un aumento stimato delle presenze al +0,4%, con un sensibile rafforzamento degli italiani (+1%) e una stabilità degli stranieri (+0,1%). Le
località balneari, invece, segnano il -2%, ( -2,9% gli italiani, -0,6% gli stranieri). In calo anche
campagna (-0,6%) e
località lacuali, che vedono un calo delle presenze del -1,9% (-2,4% di italiani e -1,8% dall’estero).
Vero crollo, invece, per le
località termali: il trimestre segnerebbe il -4,1%, con un calo significativo sia degli italiani (-3,4%) sia degli stranieri (-4,9%). Tiene, invece, la
montagna.
Rispetto all’estate 2018, il mercato straniero cresce solo nelle località ad interesse artistico-culturale e nelle aree di montagna. Aumentano sensibilmente le presenze da Francia e Europa dell’est; più contenuta la crescita da Paesi Scandinavi, Benelux, Spagna, Russia e Cina. Stabile il mercato statunitense, canadese e brasiliano, mentre sono in flessione quello tedesco, britannico, austriaco, giapponese e indiano.
Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato con le notizie di
ImpresaGreen.it iscriviti alla nostra
Newsletter gratuita.
Notizie che potrebbero interessarti:
Da BNP Paribas un fondo per rispondere alla...
Alluminio: a METEF 2025 le innovazioni per la...
Edileco arriva a Milano con il primo ufficio...
C.O.I.M. presenta il nuovo Bilancio di...
Epson collabora con Maersk per ridurre le...
RENTRI: al via stampa nuovo modello di registro...