Ora che sempre più servizi sono basati sul
cloud computing, oltre ai server si stanno diffondendo sempre di più anche i data center, cioè quei centri di
stoccaggio dei documenti, appunto in cloud.
Chi lavora in un ufficio sa bene, soprattutto d'estate che nella sala dove si trovano questi strumenti la temperatura raggiunge spesso anche i 40-50 gradi.
A tal proposito
Microsoft ha pensato, e sta studiando anche il modo migliore per mettere in atto l'idea, di utilizzare tutto questo calore per
riscaldare le abitazioni.
Per prima cosa, secondo Microsoft, bisognerebbe costruire
mini data center (40-400 processori) nei
centri residenziali, o addirittura all'interno delle case da riscaldare: in questo modo il proprietario risparmia i soldi della costruzione di una struttura apposita, mentre l'utente sfrutta la fonte di calore per riscaldare i suoi locali.
Per l'ambiente invece, ci sarebbe una minore emissione di
anidride carbonica e un ridotto bisogno di condizionare gli ambienti che ospitano i data center.
Dal punto di vista economico poi, i gestori risparmierebbero intorno ai 300 euro per ogni server e considerato che un
data center è composto da
centinaia di server la cifra diventa notevole.
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