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Biorepack presenta primo Rapporto di sostenibilità

In un anno, 410mila tonnellate di carbonio organico sono tornate nei suoli agricoli, 5,6 milioni di tonnellate di CO2 evitate, 409 milioni di metri cubi di biogas prodotti, 9,4 milioni di euro distribuiti ai gestori della raccolta differenziata e quasi mezzo milione di euro investiti in ricerca e sviluppo.

Redazione ImpresaGreen

5 milioni di tonnellate di rifiuti umidi raccolti da cucine e mense, 1,9 milioni di tonnellate di compost prodotto, 410.000 tonnellate di carbonio organico riportato nei terreni agricoli, 5,6 milioni di tonnellate di CO2 equivalente/anno risparmiate rispetto all’avvio in discarica, 409 milioni di metri cubi (Nm3) di biogas prodotti (411 GWh di energia elettrica, 169 GWh di energia termica e 167 milioni di Nm3 di biometano). E ancora, 9,4 milioni di euro distribuiti tra i Comuni e i soggetti gestori della raccolta differenziata in tutta Italia, 436.000 euro di investimenti in ricerca e sviluppo e 37.000 studenti coinvolti in attività educative. Sono davvero molti i numeri positivi, in termini di impatto ambientale, sociale ed economico, resi possibili dal sistema Biorepack e dalla filiera degli imballaggi in bioplastica compostabile. A sistematizzarli ci ha pensato la School of Management dell’università Bocconi di Milano che ha redatto il primo Rapporto di Sostenibilità di Biorepack.

In particolare, Il Rapporto 2023 realizzato per Biorepack è il primo strumento completo che affronta il tema della sostenibilità, calato nel contesto dell’azione del Consorzio: gli analisti Bocconi hanno incentrato la rendicontazione sull’anno 2023 (o sul 2022 laddove non fossero ancora disponibili i dati più recenti) e hanno preso il 2021 come “anno zero” per valutare i progressi fatti.

Il rapporto SDA Bocconi ha messo inoltre in correlazione le attività della filiera delle bioplastiche compostabili con gli SDGs dell’Onu (Obiettivi di sviluppo sostenibile). Dall’analisi emerge che la scelta del packaging biodegradabile e compostabile incide positivamente su molti degli obiettivi individuati come globali dalle Nazioni Unite. Tra di essi, in particolare si segnalano impatti positivi sul fronte della sicurezza alimentare, della crescita economica sostenibile, della lotta al cambiamento climatico e dello sviluppo di città e comunità sostenibili.

“Nei suoi primi 3 anni di attività, il nostro consorzio ha consentito alla filiera delle bioplastiche di gestire al meglio il riciclo organico dei propri imballaggi, contribuendo positivamente ai risultati di riciclo in Italia e promuovendo il corretto conferimento dei manufatti da parte dei cittadini nella raccolta differenziata dell’umido domestico e la loro corretta etichettatura e riconoscibilità” commenta Marco Versari, presidente di Biorepack. “In questo modo abbiamo potuto valorizzare la raccolta della frazione umida dei rifiuti, che, attraverso il compostaggio, diventa una risorsa biologica strategica per mantenere la salute del suolo”.



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Pubblicato il: 05/09/2024

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