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Analisi ClimateSeed sui grandi eventi sostenibili: le Olimpiadi di Parigi esempio virtuoso con -55% di emissioni

La startup francese ClimateSeed mette tecnologia e intelligenza artificiale a disposizione delle imprese ed eventi per misurare l’impronta di carbonio e implementare strategie e progetti di decarbonizzazione.

Redazione ImpresaGreen

Anche i grandi eventi possono essere realizzati in maniera sostenibile, ma è necessario ripensare totalmente la loro organizzazione e intervenire sugli aspetti che più di tutti impattano sulle emissioni come il consumo energetico delle location e soprattutto la logistica e i trasporti dei partecipanti a livello locale e internazionale. Un esempio virtuoso sono le ultime Olimpiadi e Paralimpiadi francesi, che rappresentano un nuovo modello di eventi di portata internazionale. Secondo lo scenario di ClimateSeed, startup francese acquisita nel 2021 da Axa Investment Managers che offre competenze e soluzioni digitali per la decarbonizzazione aziendale, si stima che le emissioni registrate durante le Olimpiadi di Parigi 2024 siano state circa 1,58 tonnellate, quasi il 55% in meno rispetto alle edizioni di Londra e Rio che ne avevano generato rispettivamente 3,3 milioni e 3,5 milioni di tonnellate.

Me se per le infrastrutture, le attrezzature usate e la mobilità a livello locale sono state messe in atto azioni innovative, per ottenere maggiori risultati è fondamentale intervenire anche sul trasporto internazionale dei partecipanti, dato che rappresenta circa il 40% delle emissioni totali.

Il modello green delle Olimpiadi di Parigi 2024: le azioni intraprese

Le Olimpiadi di Parigi hanno applicato una strategia climatica e fissato come obiettivo una riduzione di emissioni del 50% rispetto alle edizioni precedenti. Infatti, le azioni messe in campo per ridurre le emissioni dei giochi olimpici possono essere d’ispirazione non solo per le prossime edizioni, ma anche per i futuri grandi eventi sportivi e non solo.

Ma che cosa è stato fatto nel concreto per diminuire le emissioni? Innanzitutto, il 95% delle infrastrutture utilizzate erano già esistenti, sono stati costruiti solo tre edifici con l’impiego di materiali di origine biologica: la Torre di Tahiti per le gare di surf, il Villaggio Olimpico e il Centro acquatico, quest’ultime due verranno poi riconvertite in abitazioni e uffici. Delle due milioni di attrezzature sportive, tre quarti sono state noleggiate o prestate dalle federazioni sportive, e il 75% dei device elettronici sono stati noleggiati. Inoltre, l’80% delle sedi si trova entro 10 km dal villaggio olimpico per ridurre gli spostamenti. È stato infatti potenziato del 15% il trasporto pubblico e sono stati aggiunti più di 50 km di piste ciclabili.

Come ripensare i grandi eventi in chiave sostenibile: la lezione di Parigi

Parigi 2024 ha messo in atto una strategia di decarbonizzazione con un anticipo di diversi anni:il comitato olimpico ha fissato un budget di carbonio, stimato una carbon footprint in netto anticipo rispetto all’evento e infine aderito all’iniziativa delle Nazioni Unite Sport per l’Azione Climatica, che mira a stabilire nuovi standard di sostenibilità per i maxi eventi sportivi. A questo si aggiunge l’impiego del Climate Event Coach, uno strumento gratuito e accessibile a tutti volto a monitorare e ridurre l’impronta di carbonio della manifestazione. L’organizzatore inserisce le informazioni sull’evento in 10 categorie principali e il tool stima la carbon footprint identificando le maggiori fonti di emissioni.

Dunque, per ripensare gli eventi in chiave sostenibile è fondamentale fare uso di piattaforme tecnologiche progettate per creare un quadro di valutazione generale e simulare l’impatto ambientale. Adottare una strategia di valutazione ambientale fin dall'inizio permette di definire da subito l’impronta carbonica attesa, come anche spiegato dal rapporto OCSE 2023 "Come misurare l'impatto delle manifestazioni culturali, sportive e commerciali”. Centrali sono poi due punti: il riciclo e riutilizzo di materiali e strutture, esistenti o di nuova costruzione, e il potenziamento del trasporto pubblico.

Le modalità di trasporto sono infatti le più difficile da ridurre, specialmente quella aerea che è responsabile di circa il 3% delle emissioni globali di CO2. Per questa ragione per diminuire realmente la carbon footprint di un evento è necessario attuare un ripensamento logistico, ovvero una nuova strategia in grado di ridurre le emissioni non solo per il trasporto locale, ma anche quello internazionale, puntando su mezzi a basse emissioni come i treni.



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Pubblicato il: 04/09/2024

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