Grazie agli interventi di riforestazione e di protezione delle foreste in collaborazione con WOWnature sono stati piantati 3.630 nuovi alberi dalle Alpi alla Sicilia e protette foreste per una estensione pari a 24 ettari.
Redazione ImpresaGreen
11 mila tonnellate di CO2 mai disperse nell’ambiente negli ultimi 4 anni, pari al quantitativo di biossido di carbonio emesso da 4.400 automobili che percorrono in un anno 11 mila chilometri. È solo uno degli risultati che Sgambaro può vantare grazie agli interventi di riforestazione e protezione delle foreste che ha intrapreso oltre 10 anni fa. Il pastificio trevigiano vola verso l’obiettivo climate positive nel 2030.
“Un ambiente migliore e più tutelato rende la nostra pasta più buona”, commenta il presidente Pierantonio Sgambaro. “In azienda ogni attività e progetto nasce dalla convinzione che esista un filo conduttore che lega la salvaguardia del territorio e il benessere delle persone alla qualità del grano e dei nostri prodotti. Dall’approvvigionamento dell'energia esclusivamente green ai trasporti aziendali elettrici, dalla coltivazione del grano a filiera corta solo italiano alle singole fasi produttive fino al confezionamento, che stiamo convertendo alla carta 100% riciclabile e certificata FSC, in Sgambaro regna la logica dell’economia circolare e della responsabilità ambientale”.
Dal 2019 l’azienda veneta ha contribuito all’impianto di 3.630 alberi sostenendo 10 tra progetti di creazione, protezione e miglioramento di ambienti naturali, dalle Alpi alla Sicilia per un’estensione pari a 24 ettari. Affiancata dalla società di consulenza ETIFOR dal 2011, spin-off dell’Università di Padova, Sgambaro è partner di WOWnature in un percorso di riforestazione che permette di adottare nuovi alberi nelle zone urbane, in aree soggette a desertificazione o colpite da calamità naturali.
Un impegno costante e a tutto tondo quello della cura e salvaguardia del patrimonio forestale: dal Parco Nord di Milano alla Ciclovia Treviso-Vicenza, dove sono stati piantumati 1.000 alberi, dal ripristino di un’area di 4 ettari in cui si estendono le foreste di Enego tra Veneto e Trentino Alto Adige, aree certificate FSC colpite dalla tempesta Vaia nel 2018, ai progetti di riforestazione in Sicilia, che hanno previsto l’impianto e la cura di 800 alberi tra il Bosco San Lio a Siracusa e Catania. Il progetto nell’area di Bosco Limite, certificata FSC, ospita oggi più di 2.300 alberi di 15 specie diverse, selezionate per ricreare l’ambiente tipico della foresta della Pianura Padana. Sgambaro ha inoltre adottato 600 ettari di boschi, tra le provincie di Vicenza e Belluno.
Parte della carbon foot print aziendale di quest’anno verrà compensata con l’adesione al Progetto Bioclima in Lombardia, che nasce da un Bando regionale per la realizzazione di interventi di conservazione della biodiversità, di adattamento al cambiamento climatico e di valorizzazione degli ecosistemi quali foreste, aree protette e reti ecologiche lombarde. Non solo. Sgambaro ha allargato i suoi confini all’estero, approdando nella foresta di Huong Son Nature in Vietnam, dove la necessità di salvaguardia ambientale si unisce alla tutela della popolazione che abita il territorio locale, della sua cultura e sopravvivenza.
Strettamente connessa al Veneto, è l’attività legata a Blue Valley, progetto strategico che consente di acquistare crediti di carbonio grazie alla tutela del prezioso ecosistema della laguna veneziana che utilizza l’attività della pesca per compensare le emissioni di anidride carbonica. Sviluppando sistemi di CCS (Carbon Capture and Storage), si innescano dinamiche di cattura e sequestro del carbonio in ambienti umidi e salmastri (Le Valli da Pesca della Laguna di Venezia). La somma dei tre progetti previsti nel 2022 andrà a compensare ben 5.000 tonnellate di C02, oltre il 55% delle emissioni di biossido di carbonio derivanti dalla produzione aziendale.
Ogni anno lo storico pastificio veneto misura l’impatto ambientale di ogni pacco di pasta attraverso l’approccio LCA (Life Cycle Assessment): l’analisi del ciclo di vita, dal campo alla tavola, permette di quantificare l’entità di anidride carbonica rilasciata dalle filiere produttive così da poter agire di conseguenza e riconsegnare al pianeta più ossigeno di quanto venga utilizzato.
Carbon footprint e attività di compensazione, infatti, si inseriscono in un ambizioso percorso di sostenibilità che farà di Sgambaro un’organizzazione climate positive, in grado di raggiungere non solo l’impatto zero, ma di generare un impatto positivo sulla salute del pianeta. Una sfida ambiziosa che si è concretizzata negli anni grazie a un vero modello di approccio green alla produzione di pasta di qualità, coinvolgendo ogni aspetto dell’attività del pastificio dalla produzione al confezionamento, dalla logistica al trasporto.
Notizie che potrebbero interessarti:
Da BNP Paribas un fondo per rispondere alla...
Alluminio: a METEF 2025 le innovazioni per la...
Edileco arriva a Milano con il primo ufficio...
C.O.I.M. presenta il nuovo Bilancio di...
Epson collabora con Maersk per ridurre le...
RENTRI: al via stampa nuovo modello di registro...