Le
flotte di auto aziendali diventeranno sempre più elettriche, ma le aziende non hanno ancora le idee chiare sul come e sul quando. Secondo l’ultimo sondaggio condotto da
GR Advisory, leader nelle ricerche di mercato in ambito mobilità aziendale, che ha interessato quasi 500 aziende in Italia, la maggioranza dei fleet manager del paese (62,6%) è già convinta che sia davvero arrivato il momento
di passare alle flotte green, ma solo il 25% ha elaborato, in maniera completa o parziale, un piano di conversione ai veicoli elettrici e ibridi.
La survey, patrocinata da
A.I.A.G.A., Associazione Italiana Acquirenti e Gestori Auto Aziendali, e realizzata grazie al contributo di player della mobilità aziendale come Continental, Volkswagen, Macnil e Gruppo Zucchetti, si è articolata in 29 domande relativi i principali aspetti tecnici, economici e aziendali della evoluzione green in corso. L’indagine si è svolta tra il 1 e il 12 settembre 2021, e ha interessato 462 aziende.
L’impatto della mobilità elettrica tocca imprese di tutte le dimensioni, che stanno cercando di quantificare l’impegno economico e temporale del cambiamento. Metà dei rispondenti sono, infatti,
aziende con flotte inferiori a 100 veicoli (35% sotto alle 50 unità), soprattutto per quanto riguarda quella parte di autoveicoli che influirà maggiormente sulle scelte dei driver aziendali, quella dei veicoli assegnati in uso promiscuo.
"È significativo l’approccio delle aziende riguardo ai costi delle auto ibride e elettriche -
afferma Davide Gibellini, CEO & Managing Partner GR ADVISORY - Appena il 5% spera di ottenere dalla conversione ai nuovi motori una riduzione dei costi. Oggi i 4 principali vantaggi ricercati dalle società attraverso le auto elettriche sono: migliorare l’immagine aziendale (71%), ridurre significativamente le emissioni di CO2 (53%), risparmiare sui consumi (47%) e ottenere vantaggi alla circolazione (ZTL e parcheggi)".
Risulta molto limitato il coinvolgimento degli assegnatari, sia attraverso processi strutturati di raccolta feedback (appena il 7% ha effettuato una survey tra i driver aziendali) o
forme di incentivazione (13,3%), che non siano l’installazione di colonnine di ricarica nei parcheggi aziendali o di wallbox a domicilio.
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