Lunedì 5 luglio 2021, nella Sala Kyoto dell'Environment Park (Via Livorno 60, Torino),
Stefano Geuna, Rettore dell’Università di Torino e
Guido Saracco, Rettore del Politecnico di Torino hanno firmato l’
accordo di coopetizione sul tema idrogeno tra l’
Università degli Studi di Torino e il
Politecnico di Torino.
Un impegno comune già manifesto nei molti
progetti finanziati dall’Unione Europea, in particolare attraverso la piattaforma “
Fuel Cells and Hydrogen Joint Undertaking – FCH JU”, il partenariato pubblico privato a sostegno delle attività di ricerca, sviluppo tecnologico per incrementare soluzioni pulite, efficienti e convenienti che sfruttino il potenziale dell'idrogeno come vettore energetico.
Da molti anni gli Atenei torinesi sono impegnati nella ricerca e nell’innovazione su questo tema. In particolare, sono da tempo in corso studi sulla produzione di idrogeno per elettrolisi dell'acqua, con tecnologie termochimiche e da biomasse. Mediante lo sviluppo di catalizzatori avanzati altamente selettivi, viene studiato l’uso dell'idrogeno per la sintesi di idrocarburi
mediante idrogenazione della CO2. In ambito geologico, sono in atto ricerche per l’identificazione di siti per lo stoccaggio di grandi quantità di idrogeno.
Nell’ambito del
progetto HyCARE, coordinato dall’Università di Torino, si sta sviluppando un sistema di stoccaggio di idrogeno basati su idruri, integrato con elettrolizzatori e celle a combustibile. L’idrogeno infatti viene proposto come stabilizzatore di reti elettriche basate sulle energie rinnovabili. L’uso dell’idrogeno in sistemi di accumulo energetico per grandi taglie e lunghe durate (sistemi power-to-power o P2P) è una delle prospettive di utilizzo di maggior interesse a livello internazionale. Il
progetto REMOTE, Finanziato da Horizon2020 coordinato dal Politecnico di Torino e condotto insieme a 10 partner europei, ha l’obiettivo di dimostrare la sostenibilità economica e tecnica di sistemi di energy storage basate sulla tecnologia a idrogeno combinata con elettrolizzatori che convertono l’energia in eccesso prodotta da sistemi di energia rinnovabili (pale eoliche, pannelli fotovoltaici,…) in idrogeno, riconvertito in potenza elettrica da celle a combustibile superando così il problema dell’intermittenza, tipico delle fonti rinnovabili come eolico e solare.
In REMOTE sono in fase dimostrativa 3 DEMO, collocati in microreti o off-grid, situati in Norvegia (Rye), Grecia (Agkistro), Spagna (Gran Canaria).
Sono in corso studi per lo sviluppo di componenti per l’utilizzo di mobilità basata sull’idrogeno in campo automotive, ferroviario e nautico, fino alla costruzione di droni alimentati da celle a combustibile. L’uso dell’idrogeno viene anche studiato per la decarbonizzazione di processi industriali, quali la produzione di acciaio, cemento e nel settore chimico. Sono in corso analisi sulla convenienza economica e sull’impatto dell’uso di idrogeno sul sistema elettrico e per la mobilità, considerando
varie filiere di uso finale ed in particolare per lo sviluppo di Hydrogen Valleys.Infine, sono sviluppate analisi e valutazioni sulle normative, incentivi e regolamentazioni, con una attenzione particolare alla accettazione sociale delle tecnologie basate sull’idrogeno, in particolare per lo sviluppo di comunità energetiche. Partendo da queste esperienze, si sono costituiti gruppi di lavoro all’interno dei due atenei torinesi che hanno deciso di collaborare in maniera più stretta e strutturata. Per questo, è stato sviluppato un protocollo di azione congiunta sulle tematiche legate all’idrogeno che ha portato alla firma di un “Accordo di coopetizione”. Lo scopo è di cooperare fattivamente su questi temi, anche al fine di supportare le iniziative in atto sul territorio. In particolare, si intende fornire un supporto alle iniziative della Regione Piemonte e della Città di Torino per la costituzione di un
Polo Nazionale per la Ricerca sull’Idrogeno, a cui hanno già aderito gli atenei piemontesi, alcune istituzioni e molte aziende.
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