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Addio all’inceneritore di Core a Sesto San Giovanni (Mi): al via la biopiattaforma

L'impianto, costruito negli anni '80, verrà demolito per procedere alla realizzazione della Biopiattaforma, innovativo impianto green carbon neutral.

Redazione ImpresaGreen

Il 31 marzo, il vecchio inceneritore di CORE a Sesto San Giovanni ha cessato per sempre la sua attività. Gruppo CAP, gestore del servizio idrico integrato della Città metropolitana di Milano, che nel febbraio scorso ha acquistato la maggioranza del capitale azionario delle quote del Consorzio Recupero Energetici dai comuni soci, ha spento il forno del termovalorizzatore. Inizia quindi il cammino della Biopiattaforma, il polo di economia circolare a 0 emissioni di CO2 di origine fossile, capace di coniugare in un unico impianto un termovalorizzatore e un depuratore per convertire i fanghi di depurazione in energia pulita e bio-fertilizzanti, e trasformare la FORSU (frazione umida organica) in biometano, combustibile green che riduce le emissioni di anidride carbonica del 97%.
Un progetto di simbiosi industriale unico nel Paese, progettato sin dall’inizio attraverso il percorso partecipativo che ha coinvolto cittadini e associazioni locali. Si tratta del primo impianto di termovalorizzazione autorizzato in Italia da quasi 10 anni a questa parte, che prevede un investimento di 47 milioni di euro.  I lavori per la realizzazione della nuova Biopiattaforma sono partiti il 1° aprile, con l’apertura del cantiere per i lavori di demolizione del vecchio inceneritore.  
La Biopiattaforma, che ospiterà anche un polo di ricerca avanzata, parte già con il piede giusto: all’inizio del 2021 si è aggiudicato un finanziamento di 2,5 milioni di euro grazie a un progetto europeo Horizon 2020, Circular Biocarbon, che verrà implementato per ottenere prodotti ad alto valore aggiunto, pronti per la commercializzazione. Un ciclo virtuoso capace di massimizzare i flussi urbani dell’umido, facendo un ulteriore passo avanti rispetto ai classici sistemi di digestione anaerobica e compostaggio.

I Numeri della Biopiattaforma e le attività del RAB
La Biopiattaforma valorizzerà 65.000 tonnellate di fanghi prodotti ogni anno dai 40 depuratori distribuiti sul territorio della Città metropolitana. Proprio i fanghi, che fino a oggi erano materia di scarto, e che in alcuni casi si dovevano portare all’estero per lo smaltimento, serviranno a produrre ben 19.500 MWh/anno di calore per il teleriscaldamento e recuperare fosforo da impiegare come fertilizzante. In questo modo, il 75% dei fanghi verrà trasformato in energia e il 25% in fertilizzante. La linea di gestione della FORSU (“l’umido” nel gergo comune), tratterà 30.000 tonnellate/anno di rifiuti umidi ora affidati a strutture esterne, provenienti dai Comuni di Sesto San Giovanni, Pioltello, Cormano, Segrate, Cologno Monzese e Cinisello Balsamo per la produzione di biometano, biocombustibile che riduce l’emissione di anidride carbonica del 97%.              
Il nuovo impianto verrà reso operativo a ottobre 2022 con la messa in funzione della prima linea e a marzo 2023 con l'esercizio di tutto l’impianto industriale. Nel frattempo, il RAB Biopiattaforma, organismo consultivo autonomo e indipendente, composto da associazioni del territorio e dalle amministrazioni interessate, che ha il compito di monitorare e controllare l’attività e l’impatto ambientale della Biopiattaforma, ha dato avvio alla campagna di rilevazione emissioni che ha visto il posizionamento di una centralina mobile nei pressi del campo sportivo Manin e di 5 centraline fisse che saranno installate nelle aree a più alta densità di popolazione, in particolare nell’area dei plessi scolastici e nell’area residenziale.

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Pubblicato il: 06/04/2021

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