Si chiamano
“chilometri verdi” perché, stando ai dati dell’Agenzia Europea per l'Ambiente, solo lo 0.5% delle emissioni nel settore dei trasporti in Europa è riferibile al treno. Molto meno quindi del trasporto su strada (72%) e via nave (13,6%). Eppure in Italia
solo il 13% delle merci viaggia su rotaia, mentre la media europea è di circa il 18%: uno spread che CHEP, specialista delle soluzioni di supply chain, intende contribuire a colmare anche grazie all’avvio di due importanti collaborazioni con player del settore del trasporto come Mercitalia Logistics, società del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane operante nel business del trasporto merci e della logistica e Smet, azienda attiva da 70 anni nel settore.
La società specializzata nel pallet pooling - una delle aziende più sostenibili al mondo secondo il settimanale Barron’s affiliato al Wall Street Journal -
ha deciso di portare su rotaia due tratte via nave e su gomma. La prima, Catania-Bologna, non sarà più mista (via nave e su gomma) ma viaggerà su ferrovia, grazie al supporto di Mercitalia Logistics, la subholding operativa del “Polo Mercitalia”, che esercita tramite la Business Unit Trasporti e Logistica Multimodale attività di logistica integrata, coniugando il trasporto ferro-gomma su lunghe distanze con servizi di tipo “door to door”. Una scelta che avrà non solo un impatto ambientale attraverso la riduzione di emissioni inquinanti
- il trasporto marittimo
è infatti responsabile di circa il 2,5% delle emissioni globali di gas a effetto serra - ma anche sociale ed economico favorendo potenzialmente una maggiore accessibilità a mercati di produzione e consumo.
Il progetto, partito in via sperimentale durante il lockdown,
è adesso a regime e prevede 10 viaggi a settimana Sud-Nord. Lo spostamento del traffico merci dalla strada alla ferrovia è uno degli obiettivi strategici di Mercitalia. Il Progetto di CHEP si inserisce, pertanto, insieme a tanti altri, nell’impegno continuo che il Polo ha da sempre sul tema della sostenibilità e dello shift modale.
La seconda direttrice, invece, riguarda l’asse Bari-Verona che con il supporto di Smet non è più su strada ma viaggia su rotaia, con analoghi vantaggi in termini ambientali -
si stima, infatti, una riduzione di 11 tonnellate di CO2 a settimana nel passaggio da gomma a treno- e ricadute positive per il tessuto imprenditoriale del Nord e del Sud grazie alla possibilità di 8 collegamenti diretti ogni settimana con mercati consolidati ed emergenti.
Lo sviluppo dei due progetti potrà, da un lato,
favorire opportunità di distribuzione a più contenuto impatto ambientale verso i mercati del Sud e, dall’altro, garantire alle imprese di Puglia e Sicilia collegamenti su rotaia con i mercati e con i centri di distribuzione del Nord Italia in un contesto che vede le due regioni registrare volumi di traffico ferroviario sensibilmente inferiori agli altri territori italiani. Secondo i dati RFI 2019, infatti, mentre in Lombardia si registra il passaggio di 205 treni merci ogni giorno, in Puglia e Sicilia il transito risulta più basso rispettivamente con 20 e 8 treni giornalieri.
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