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NeN compensa 100% dei consumi gas sostenendo progetti ambientali in Rwanda e Ucraina

Due i progetti al centro dell'iniziativa: il ripristino di alcuni pozzi d'acqua potabile in Rwanda e l'investimento in tecnologie di agricoltura sostenibile in Ucraina.

Redazione ImpresaGreen

Compensare 500.000 tonnellate di CO₂, "convertendole" in investimenti a sostegno di due progetti legati all'accesso all'acqua potabile in Rwanda e all'adozione di tecniche sostenibili in agricoltura in Ucraina, fino a coprire il 100% delle emissioni generate dal consumo di gas distribuito alle famiglie italiane.
Questo il cuore della partnership tra NeN, il primo fornitore di luce e gas in abbonamento, e LifeGate, da vent'anni punto di riferimento per la sostenibilità in Italia e promotrice dal 2001 di Impatto Zero®, la prima iniziativa al mondo per l'attuazione volontaria del Protocollo di Kyoto che calcola, riduce e compensa le emissioni di CO₂ generate dalle attività di persone, aziende e organizzazioni.
Due quindi i progetti al centro dell'iniziativa. Il primo nel distretto di Nyagatare, in Rwanda, per il ripristino di alcuni pozzi di acqua potabile. Il progetto ha permesso di portare acqua potabile alle famiglie, prima costrette a compiere lunghi percorsi per l'approvvigionamento di acqua, già contaminata e quindi necessariamente bollita prima dell'utilizzo, attraverso la combustione di legna e carbone, altamente inquinante. Oltre al valore ambientale rappresentato dall'importante riduzione delle emissioni domestiche della CO₂ - grazie al ripristino dei pozzi non si brucia niente - il progetto ha un grande valore sociale, contribuendo alla salute e al miglioramento dello stile di vita di oltre 100 famiglie della comunità locale. 
Il secondo, invece, un progetto di agricoltura sostenibile in Ucraina, orientato a ottenere - tramite investimenti in tecnologie - un minor consumo di fertilizzanti chimici, un minore impatto delle condizioni meteorologiche sui raccolti e una minore erosione del suolo da parte del vento e dell'acqua. Con conseguenze positive sulla fertilità del suolo, una riduzione in termini di costi di produzione e un abbattimento delle emissioni di CO₂.  


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Pubblicato il: 27/11/2020

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