Dagli alberi divelti della tempesta vaia nasce la nuova palazzina eco-sostenibile di Unifarco
Nata nel 1982 ai piedi del Parco delle Dolomiti bellunesi (Santa Giustina), Unifarco è una Società per Azioni fondata e formata da farmacisti che propone prodotti cosmetici, nutraceutici, dermatologici e di make-up
Redazione ImpresaGreen
Unifarco inaugura la nuova palazzina dopo poco più di un anno di lavori. Un edificio costruito all’insegna della sostenibilità ambientale, riducendo al massimo gli impatti. Possiede infatti una classe energetica A4, la più alta prevista dalla legge in vigore, essendo un immobile la cui realizzazione ha seguito tutti i dettami della bioedilizia. Una caratteristica che, rispetto ad un edificio tradizionale, porta ad una riduzione annuale di 50 tonnellate di CO2 immesse nell’ambiente.
La costruzione, con una superficie complessiva di 2.000 m2, possiede un rivestimento esterno realizzato utilizzando gli abeti divelti durante il disastro del novembre 2018 causato nel bellunese dalla tempesta Vaia. Unifarco ha così recuperato 120 m3 di materiale: un’azione che, oltre ad un contenuto altamente simbolico, offre la dimostrazione pratica dell’attenzione da parte dell’azienda alla salvaguardia del territorio. Unifarco è la prima azienda della Provincia di Belluno ad avere riutilizzato in campo edilizio il legname di Vaia. Anche l’impianto elettrico e tutti i corpi illuminanti contribuiscono a limitare gli sprechi: parte dell’energia elettrica utilizzata è fornita dall’impianto fotovoltaico presente sulla pensilina esterna dell’area adibita a mensa, mentre la tecnologia a led adottata in tutta la struttura favorisce il risparmio energetico.
Ma non è finita qui: oltre all’utilizzo del legname di Vaia concorrono all’eco-sostenibilità complessiva della struttura diverse altre misure, a partire dalla coibentazione delle pareti perimetrali attraverso il tamponamento della struttura, con l’impiego di legname certificato PEFC. Si prosegue con l’utilizzo di intonaco fonoassorbente per i soffitti – con una capacità di assorbire i suoni pari a 3 volte quella di un prodotto tradizionale – e, relativamente alle risorse idriche, con il recupero dell’acqua piovana anche per l’irrigazione del verde.
Non bisogna infine dimenticare che i luoghi di lavoro oggi devono tenere in debito conto della situazione particolare che ci si è trovati e ci si trova a vivere in epoca di pandemia. Ecco perché la progettazione dell’impianto aeraulico (ventilazione, climatizzazione e condizionamento) è stata pensata seguendo le recenti disposizioni in materia di contrasto alla diffusione del virus Sars-CoV-2, garantendo un’ottimale purificazione dell’aria, in termini di flusso e di portata, all’interno di tutti i locali.
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Pubblicato il: 28/08/2020
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