Prolungare la
vita degli smartphone di un solo anno ridurrebbe in modo significativo le emissioni di carbonio nell'Unione Europea. È quanto riferito all'agenzia di stampa Reuters da gruppi ambientalisti che hanno esortato l'UE ad adottare norme volte a prolungare la vita dei prodotti elettronici. La questione ruota attorno ai costi climatici su cui pesano la produzione di smartphone e altri apparecchi. Di conseguenza alla necessità di ridurli, lavorando sulla loro efficienza.
Se smartphone, notebook, lavatrici e aspirapolvere fossero utilizzati per un anno in più, il calo delle emissioni di carbonio equivarrebbe allo stop di tutte le auto in Danimarca. Il documento con i dati è stato pubblicato dall'
European Environmental Bureau (EEB), un'associazione di dozzine di organizzazioni non governative. "L'impatto sul clima della nostra cultura "usa e getta" degli smartphone è eccessivo. Non possiamo permetterci di continuare a sostituirli a brevi intervalli. Abbiamo bisogno di prodotti che durino più a lungo e che
possano essere riparati in caso di rottura", spiega Jean-Pierre Schweitzer dell'EEB.
Il rapporto invoca il "diritto alla riparazione" per i cittadini dell'UE. Significherebbe, come avvenuto con
altri elettrodomestici, varare nuove norme che impongano ai produttori di utilizzare materiali più duraturi e renderli più facili da riparare. Un risultato non facile da ottenere, perché richiede una riprogettazione dei prodotti, in modo da renderli ecocompatibili.
L'esempio virtuoso è quello delle nuove norme UE per frigoriferi, lavatrici, lavastoviglie e televisori. Sono previsti precisi requisiti di riparabilità e riciclabilità, che dovrebbero far risparmiare i consumatori e aiutare l'UE a ridurre le emissioni di gas serra. Dovrebbero contrastare anche la tendenza "usa e getta", che esaurisce le risorse naturali e svuota le tasche dei consumatori.
Sempre secondo lo studio, gli oltre 200 milioni di smartphone venduti in Europa ogni anno hanno una vita media di tre anni. Le fasi di
produzione, distribuzione e smaltimento generano la maggiore quantità di emissioni. A far riflettere è che uno smartphone dovrebbe essere utilizzato per più di due secoli per compensare le emissioni generate per la sua produzione.
Questo perché il ciclo di vita degli smartphone venduti in Europa è responsabile da solo di 14 milioni di tonnellate di
emissioni di carbonio, più di quelle prodotte in un anno in Lettonia, che ha una popolazione di 2 milioni di persone. La durata di un aspirapolvere, invece, dovrebbe essere di circa 20 anni.